L’uomo che vedeva nella bellezza nostro petrolio
«Se noi la salviamo, salviamo noi stessi»,
il essere ritenuto un grande. Ho riscoperto il vero Tonino nei suoi ultimi anni di vita, grazie a suo figlio Andrea ( talentuoso compositore di musiche per film): mi ha dato molti consigli utili per il mio lavoro, vista la sua esperienza con registi come Fellini e Antonioni negli anni in cui il cinema italiano primeggiava nel mondo » . In questi giorni bui per il terremoto e per la politica come ci piacerebbe avere qui quel grande italiano scomparso nel 2012, con le sue parole poetiche e profetiche… « Pensando all’Italia ferita dal sisma ricordo che Tonino indicava nella bellezza il nostro petrolio: una bellezza da ritrovare, da ricostruire e anche da creare. Pensa a quanto ha fatto, come sapiente regista del paesaggio, per arricchire di estetica e di luoghi dell’anima questa Valmarecchia che va da Santarcangelo a Pennabilli, dalla città d’origine al borgo scelto per la sua ultima fase di vita, dove lo ricordano due piccoli ma suggestivi musei. “La bellezza puoi anche incontrarla per strada e ti riempie di stupore. Ma nei piccoli mondi c’è tanta bellezza che sta morendo. Se noi la salviamo, salviamo noi”, mi disse l’ultima volta che lo incontrai, a Pennabilli, mentre ammiravamo il panorama della valle ai nostri piedi » .
Una valle esaltata non solo per la bellezza ma anche per la sua fertilità.
« Un cambiamento nella società che a Tonino avrebbe fatto piacere è quello del ri- In alto, l’attore Fabio De Luigi. Qui sopra, Tonino Guerra (1920-2012): compose le sue prime poesie in dialetto romagnolo per i compagni di prigionia in un campo di concentramento.
Fabio De Luigi sceglie Tonino Guerra
torno alla terra da parte dei giovani: oggi 50 mila nuove imprese sono condotte da imprenditori sotto i 35 anni. È un ritorno alla natura che sedusse lui per primo, facendogli decidere di venire a vivere nel Montefeltro. Mi ricordò: “Negli anni futuri, vuoti di ideologie, avremo gli occhi sulla natura. Potrebbero essere gli anni della spiritualità e della poesia; una poesia non solo di parole ma soprattutto di gesti. Per esempio: se ci capiterà di incontrare un albero fiorito, ormai sarebbe ora di salutarlo incantati togliendoci il cappello” » .