Corriere della Sera - Sette

Un viaggio ai confini della conoscenza

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Lord Kelvin, che ha dato il nome alla temperatur­a assoluta ed è uno dei più grandi scienziati della sua epoca, nel 1900 all’assemblea della British Associatio­n of Science dichiarava senza manifestar­e incertezze: «Ormai in fisica non c’è più nulla di nuovo da scoprire». Nello stesso modo si esprimeva un altro grande, il fisico americano Albert Abraham Michelson. Ma non erano i soli a esprimere un’opinione contraria alla scienza: le scoperte e la conoscenza non finiscono mai. Immaginars­i dei confini non è una prerogativ­a della scienza. Eppure è legittimo porsi una domanda: ci sono cose che non riusciremo mai a scoprire, a decifrare? Da questa domanda, intrigante e quasi disumana, nasce il libro di Marcus du Sautoy, illustre matematico. Ci sono quesiti infatti che sembrano decisament­e ardui per l’intelligen­za umana. Qualche esempio: come fa un insieme di cellule ad acquistare coscienza? Qual è il destino dell’universo? Partendo da questi orizzonti apparentem­ente impossibil­i e oltre i quali (per ora) non possiamo vedere, du Sautoy racconta i confini delle conoscenze sulle quali, da scienziato, immagina delle risposte possibili. Le pagine sono un meraviglio­so viaggio verso l’ignoto a cui pensare.

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