Corriere della Sera - Sette

Un’altra

Il primo Natale da sola, anzi, con la mia mamma. Perché lui mi ha lasciata per un’altra, senza nessun riguardo per gli insegnamen­ti dei suoi genitori. Pensavo che fossimo una vera famiglia. E invece una serata a Firenze ha rovinato tutto

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[…] Questo è il primo Natale dopo 28 anni di matrimonio che io e mia mamma siamo da sole perché una persona di 53 anni (un anno meno di me) mi ha portato via mio marito. Naturalmen­te anche lui ha tutte le colpe. Questa donna si è infilata a forza nella mia vita a gennaio 2016 e ha tempestato mio marito di messaggi tutti i giorni incurante della mia presenza in casa sabato e domenica. Gli altri giorni sono fuori dodici ore. Ha fatto programmi per lei e per mio marito come se io non esistessi. E io il 25 luglio sono stata costretta, per non soffrire più, di imporre a mio marito di andarsene di casa. E lui l’ha fatto senza pensarci due volte. Ventotto anni di matrimonio cancellati in 5 mesi dalla cattiveria, crudeltà e mancanza di rispetto di questa donna. […] Quello che io ti chiedo e chiedo anche ai lettori: io ho sempre creduto nelle parole rispetto, famiglia, responsabi­lità, correttezz­a, e mio marito è cresciuto in una famiglia nella quale queste parole erano all’ordine del giorno, ma l’incontro con questa donna gli ha fatto dimenticar­e tutti gli insegnamen­ti dei suoi genitori che erano due persone fantastich­e. Allora io devo bandire dal mio vocabolari­o queste quattro parole perché nessuno le mette più in pratica. Scusami Roberta ma è una gran tristezza. Sono un sognatrice? È vero, non per nulla sono dei Pesci. Loro sono entrambi dei Gemelli, più doppia faccia di così. Anche questo segno li rispecchia in pieno.. E anche la parola riconoscen­za non significa più niente. […] Secondo te Roberta si può fare sgretolare un matrimonio per l’amore morboso verso una città? Io e mio marito lavoriamo (da quando ci siamo sposati) a Milano e abitiamo in provincia di Varese. Tutti e due siamo di Firenze e infatti anche Mia mamma ha casa a Firenze. […]. Io credevo che la famiglia la facesse la persona che tu hai accanto. Anche in questo mi sono sbagliata per mio marito la felicità e la famiglia sono la città. Infatti questa donna l’ha conosciuta proprio a Firenze a una serata mentre io ero a Milano a lavorare. E così la serata a Firenze le luci hanno fatto il resto. Pensa Roberta l’amore malato e morboso per una città ha distrutto la mia vita e quella di mia mamma. Sai perché prima ho parlato di riconoscen­za? Perché mio marito poteva stare anche a Firenze con mia mamma o da solo a casa mia (lui ha un lavoro che può fare anche da casa) e io a Firenze ho una casa di sei stanze in una zona dove dalle finestre si vedono le colline di Fiesole non ti dico altro. […] Un caro saluto e grazie di avermi letta.

—Claudia

Cara Claudia, la mia sensazione è che questo abbandono bruci per diversi motivi, non solo perché un matrimonio si è interrotto ( non si sa se in modo definitivo) dopo ventotto anni. A essere stata tradita non è stata soltanto una moglie, ma anche una donna che con lui ha costruito – da capo – un mondo, in una città diversa, lontana dalle radici, dal posto in cui si è stati bambini. Chiunque si sia trovato a reinventar­si un’esistenza in una città sconosciut­a e spesso per motivi di lavoro lo sa bene: si cerca il senso più vero della parola famiglia, dando a questa un peso enorme. Non a caso nella tua lettera ( che, me ne scuserai, ho dovuto tagliare perché molto lunga) tornano spesso i genitori, di lui e tuoi, con i loro insegnamen­ti preziosiss­imi. Perché erano entrati a far parte del matrimonio, come un collante, il glutine etico di un legame amoroso. Spesso le persone le vediamo come le vogliamo vedere e ci deludono perché le abbiamo viste con occhi parziali. Le abbiamo inserite nel mondo che ci siamo immaginati, mentre loro chissà che cosa avevano in testa. Forse, mentre lui sorrideva e si calava nel ruolo del marito felice a Varese, chissà, magari pensava alla « c » morbida di chi è cresciuto in riva all’Arno e a quei colori che, nel pomeriggio…, accidenti a loro. Ma nemmeno la Firenze più bella dei crepuscoli leggendari può essere più forte di una donna Pesci intelligen­te: ri-

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