Clouzot
Una rassegna a Roma ripropone i grandi film del regista de e di altri capolavori come e
Scomparso quarant’anni fa, il 12 gennaio 1977, Henri- Georges Clouzot rappresenta il curioso caso di un regista che i suoi connazionali avrebbero voluto mettere a tacere – dopo aver girato un capolavoro – e che invece ha saputo tornare e girare film straordinari. Il film dello scandalo è Il corvo, del 1942, storia se non vera almeno molto verosimile ( era ispirato a un caso di cronaca che aveva fatto scalpore) dove la pace di una cittadina di provincia finiva distrutta per una serie di lettere anonime – firmate appunto « il corvo » - che svelavano gli altarini dei vari notabili. Uno spietato ritratto in noir della piccola borghesia francese, che dispiacque molto ai difensori della patria nobiltà d’animo ma che soprattutto era stato prodotto dalla Continental, la casa cinematografica finanziata dai nazisti che allora occupavano la Francia ( come la stragrande maggioranza delle pellicole francesi di quegli anni). Così dopo la liberazione, non parve vero a qualche Saint- Just in sedicesimo di accusare il regista ( e il suo sceneggiatore Louis Chavance) di collaborazionismo e disfattismo insieme per aver denunciato il tema della delazione, che pure i francesi avevano coltivato abbondantemente durante l’occupazione. Gli interventi in sua difesa di Sartre e Camus, Becker e Carné, tra gli altri, Sopra, Ginette Leclerc ne diretto da HenriGeorges Clouzot. A destra, un’altra scena del film. gli permisero di tornare al lavoro dopo soli sei mesi di inattività ( l’accusa ne aveva chiesti due), fortunatamente senza aver cancellato la sua lucidità e la sua voglia di attaccare i difetti dei suoi concittadini, come dimostra già il suo film successivo, Legittima difesa ( 1947) con un indimenticabile Louis Jouvet.
Le date. A ricordare Clouzot e i suoi noir, che rappresentano la quasi totalità della sua opera, arriva adesso una lunga rassegna al Palazzo delle Esposizioni di