Maestro
Albert Camus (1913-1960), Il primo uomo, traduzione di Ettore Capriolo, Bompiani, [6 bis], p. 151.
«Soltanto la scuola offriva a Jacques e a Pierre queste gioie. E, probabilmente, amavano in essa con passione ciò che non trovavano a casa loro, dove povertà e ignoranza rendevano la vita più dura, più tetra, come chiusa in se stessa; la miseria è una fortezza senza ponte levatoio. […] Nella classe del signor Bernard, [la scuola] appagava una sete ancora più essenziale per il ragazzo che per l’adulto, la sete della scoperta»