Aarhus,
Capitale della Cultura, propone un anno di arte, musica e spettacoli. Nel nome di valori storici
Let’s Rethink, ripensateci. Pensate al nuovo, in modo diverso, pensate di nuovo. Con questo motto, che sarà il fil rouge di centinaia di eventi in cartellone dal 21 gennaio in avanti, Aarhus lancia il suo anno da Capitale europea della Cultura ( aarhus2017. dk/ en). Per la cittadina della penisola dello Jutland, il ditone della Danimarca, il 2017 è l’occasione per riflettere e rilanciare i valori della Vecchia Europa: democrazia, diversità, sostenibilità. Temi ripensati attraverso la musica, l’arte, la danza, le performance, i progetti architettonici. Così i tetti del diventeranno palcoscenico per la rivisitazione della leggenda vichinga di Frans G. Bengtsson Il Serpente Rosso; il mare accoglierà lo spettacolo di luci e musica della cantante Oh Land mentre il romanzo Tree of Codes di Jonathan Safran Foer si farà balletto grazie al coreografoWayne McGregor e al Paris Opera Ballet. Per le strade s’aggirerà un curioso autobus decorato dall’artista Barbara Kruger con opere ispirate alle credenze, al potere, ai dubbi. Un intero quartiere, (“Il
QUI SI ACCETTANO LE SFIDE ALIMENTARI DEL FUTURO Gellerup
Nel 2017 Aarhus e il suo circondario, saranno anche Regione europea della Gastronomia. Titolo che la città celebrerà con una serie di appuntamenti per “ripensare il cibo”. Come Catastrophic Meal (ovvero le prossime sfide alimentari nel piatto), The People Feast (grande banchetto pubblico itinerante) e Food Festival, la tre giorni del Nordic Food. Ghetto”) racconterà nei video di Angela Mesiti come si vive in un luogo dominato dalla diversità e una passeggiata- installazione, “The Garden - End of Times, Beginning of Times”, trasformerà quattro chilometri di città in una galleria d’arte open air. Il percorso termina davanti all’ARoS ( aros. dk), museo d’arte contemporanea famoso soprattutto per Your Rainbow Panorama opera di Olafur Eliasson: un corridoio di vetro che si tinge di tutti i colori dell’arcobaleno e abbraccia l’ultimo piano dell’edificio proponendo una vista a 360° sulla città e sulla baia. Il museo è anche il regno dei gourmand: qui si trova l’ARoS ristorante che offre prodotti stagionali a chilometro