Notte
Il barbagianni è in grado di localizzare le sue prede nel buio più assoluto, grazie a una sensibilità unica per tutti i suoni
Mi sono quasi emozionato a vedere la foto del mio rapace notturno preferito, il barbagianni ( Tyto alba), appollaiato su una trave di un sottotetto di una cascina di amici nella campagna veneta. Che misteriosa bellezza! Sarà per quel piumaggio chiaro, per il disco facciale a forma di cuore, per la faccia candida con gli occhi neri che gli danno un volto, stranamente, quasi umano. Sarà per l’abitudine a frequentare ruderi, manieri, soffitte cadenti di dove la sua presenza di notte alimenta miti e leggende di fantasmi con quella sagoma candida, il lieve fruscio e il canto, fatto di lunghi sibili, soffi, cigolii un po’ agghiaccianti. Una fama sinistra la sua. La cultura popolare lo assimila, con gufi e civette, al malocchio. È raffigurato su un amuleto di prima epoca cristiana con la scritta Dominus inteso però come signore delle tenebre e spirito del male. Ad accrescerne l’incanto è poi la scoperta del com- - pdamico@rcs.it portamento e degli adattamenti per predare al buio. Come la localizzazione precisa della preda che avviene grazie a un’asimmetria dei condotti uditivi che fa arrivare i suoni con qualche millisecondo di differenza alle due orecchie. Questa anatomica anomalia gli conferisce un’infallibile sensibilità. Solitario e notturno lo immaginiamo allora ritto su un posatoio, in una notte senza stelle e luna mentre ruota lentamente la testa concentrato ad “ascoltare” il buio. Ogni lieve fruscio è subito colto e analizzato per capirne la provenienza e la distanza.
Una recita di difesa. Roditori, rettili, insetti non hanno scampo anche nell’oscurità più totale. Nessuna preda gli sfugge anche nascosta nel folto della vegetazione o sotto una coltre di neve. Quel fantasma alato vola silenzioso a qualche metro dal suolo, col capo proteso a cogliere il più fine strofinio e infine piomba sulla preda con gli artigli aperti a tenaglia. È una specie territoriale e se minacciato da un intruso assume una postura terrifica: apre le ali, mostra il dorso, muove la testa avanti e indietro, emette fischi e stridii. E, se non c’è scampo, il fantasma alato si affloscia a terra, immobile, fingendosi morto.
Le misure I barbagianni di solito sono alti dai 33 ai 39 cm e hanno un’apertura alare che varia da 80 a 95 centimetri.