Corriere della Sera - Sette

Peppe Aquaro

Lo chef, con le sue ricette, permette di cucinare grandi piatti tutti i giorni

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Imiei genitori volevano che facessi il dentista. “Tutto ma non il cuoco! » , dicevano. Alla fine ho dato ascolto al mio istinto e, dopo tanta fatica, sono stato premiato » . Da un milione e mezzo di persone che lo seguono sulla sua pagina Facebook, ricordando­si soprattutt­o quale è il mestiere del loro idolo. Perché, quando si parla di Antonino Cannavacci­uolo – il personaggi­o, l’uomo televisivo, il Bud Spencer dei fornelli –, si può pensare a tutto tranne che a una rockstar in cucina. « Ma quale rockstar? Io so’ Antonino, uno chef o un cuoco, chiamatemi come volete: tutto il resto sono chiacchier­e » : è la sua risposta perentoria. Di sicuro, non deve essere facile per uno come lui rimanere sempliceme­nte l’uomo dei fornelli. Anche perché, Cannavacci­uolo gli stadi li ha riempiti davvero tutte le volte che si è messo a spiattella­re. La scorsa primavera, all’Olimpico di Roma, si faceva la fila per assistere ad una giornata dell’Accademia Cannavacci­uolo, nel corso della quale, lo chef napoletano spiegava stile non cambia: « Se vuoi farcela, devi credere in quello che ti piace mangiare e preparare » . Oltre al fisico possente, alla voce baritonale e alla pacca sulla spalla a mo’ di benedizion­e sul predestina­to, sono proprio le massime ad aver fatto di Cannavacci­uolo il Bud Spencer della cucina. Ed ecco la sorpresa che non ti aspetti, da ieri, e per venti settimane, gli aforismi di Antonino, nuovi, originali e scritti di proprio pugno, accompagne­ranno il lettore del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport in occasione della collana Le ricette di Antonino Cannavacci­uolo. L’alta cucina di tutti i giorni, in edicola dal 12 gennaio. E come in ogni pranzo o cena che si rispetti, si comincia con Gli antipasti caldi, al prezzo speciale di 4,99 euro, escluso il costo del quotidiano. « Gli antipasti? Sono dei veri e propri biglietti da visita dei profumi e dei sapori che caratteriz­zeranno le portate successive » , racconta l’autore dei ricettari. E siamo già nella terra delle massime alla Antonino, del quale basta sfogliare la seconda uscita, dedicata alla Pasta fresca ( in edicola dal prossimo 19 gennaio a 9,99 euro, escluso il costo del quotidiano), per immergersi totalmente nei suoi simpaticis­simi e genuini consigli tra i fornelli. Che vanno dal « Molti parlano di ingredient­i, ma pochi li usano veramente » , a « Quando la varietà di colori rispecchia l’armonia dei sapori, un piatto è perfetto » . Impossibil­e dargli torto osservando quei ravioli ripieni all’aglio dolce su crema di cozze, gli gnocchetti di baccalà e vongole veraci, e le tagliatell­e di fagioli con salsa alla bottarga. Qui ci fermiamo. Per rispetto del lettore ( e del fattore sorpresa, indispensa­bile in cucina), invitandol­o a riavvolger­e la pasta, pardon, il nastro, ripartendo dagli antipasti. Autore e opera A sinistra, Antonino Cannavacci­uolo. Sopra, la copertina del 2° volume della collana L’alta cucina di tutti i giorni in edicola a 9,99 euro con Corriere e Gazzetta escluso il costo del quotidiano. agli aspiranti cuochi e ristorator­i che cosa siano i ristoranti di successo: « Quelli in cui il titolare si mette al livello dei collaborat­ori, raccontand­o tutto, compresi i conti » . Ah, un’altra caratteris­tica dello chef nato a Vico Equense poco meno di 42 anni fa, è l’aforisma alla Cannavacci­uolo. Per carità, non aspettatev­i le elaborate o sofisticat­e osservazio­ni sulle cose della vita create da gente come Pascal, Vico e Einstein. Macché! Antonino, un uomo che supera il metro e novanta d’altezza, riesce a farsi piccolo piccolo, e semplice semplice, non appena cesella una di quelle sue massime apprezzati­ssime dagli spettatori di Masterchef, del tipo: « Il successo non arriva mica dall’acqua e neanche dal cielo: per avere successo in cucina bisogna lottare » . Quando, poi, Cannavacci­uolo veste i panni dell’ispettore di Cucine da incubo Italia, l’altro programma televisivo, nel quale aiuta a riportare al successo ristoranti in crisi o sull’orlo del fallimento, lo

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