Corriere della Sera - Sette

Massimo Gaggi

Nome né un volto»

- Di

Taraji, il suo nome in lingua “swahili” significa speranza e il film che ha appena interpreta­to – Hidden Figures la storia vera di tre matematich­e nere che diventaron­o essenziali per il programma spaziale della Nasa nei primi anni Sessanta nonostante segregazio­ne e pregiudizi – è un inno al riscatto delle donne afroameric­ane. Ma l’uomo della speranza, il primo presidente di colore della storia americana, ha appena lasciato la Casa Bianca a un nuovo leader eletto quasi solo dai bianchi, mentre nel Paese, dalla rivolta di Ferguson in poi, sono tornate forti le tensioni razziali. È il momento giusto per far uscire un film come questo? Taraji Henson mi dà appena il tempo di finire la domanda e parte a valanga: « Certo che lo è: questo è il film più importante della mia carriera e un evento cinematogr­afico di rilievo: i film con donne nere protagonis­te sono una assoluta rarità. Beh, qui ce ne sono addirittur­a tre » . Taraji è l’attrice che nel film della Fox diretto da Theodore Melfi e coprodotto da una stella della musica “rap”, Pharrell Williams, interpreta il ruolo principale, quello di Katherine Johnson, il genio della matematica che, trattata all’inizio come un semplice computer vivente, divenne essenziale per il lancio dei primi astronauti nello spazio, l’unica in grado di calcolare la traiettori­a di rientro nell’atmosfera delle capsule “Mercury”. « Ma » aggiunge la Henson, « questa è anche, e soprattutt­o, una storia importante da far conoscere al mondo. Tutti sappiano della “guerra fredda”, il confronto tra America e Russia sovietica che fu politico e militare

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