Corriere della Sera - Sette

Tutti attori,

Se il professore de non è solo un problema di scrittura della tv, ma una svolta epocale

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si sono appuntate sugli eccessi di scrittura del programma: l’ambiente di una scuola di una volta con le dinamiche che si creano laddove le gabbie dell’educazione si fanno più rigide, appare anche in questo caso un po’ troppo “pettinato” dagli autori televisivi. Aldo Grasso ha scritto che i ragazzi de Il Collegio sembrano in grado di atteggiars­i davanti alle telecamere con “una spontaneit­à disarmante”, mentre i professori invece si vede subito che recitano un po’ troppo a soggetto, seguendo copioni già tracciati. E qui veniamo alla battuta intuitiva di Timperi, cioè al confronto tra il professore cattivo de Il Collegio e il cuoco più famoso di MasterChef italiano ( tra l’altro, il Cracco della gara culinaria del giovedì sera di SkyUno segue le orme del proto- chef della nuova cucina televisiva, Gordon Ramsay). Questo rilievo potenzialm­ente negativo, che ci sia cioè una parte “alla Cracco- tv” inserita nel nuovo factual sulla scuola, si può leggere anche, per contro, come un compliment­o: l’operazione Il Collegio per RaiDue, dopo Stasera a casa Mika, segna perlomeno il tentativo di riportare la television­e d’intratteni­mento della tv di Stato al passo con i tempi, nel mondo appunto dove ci si diverte di più a seguire MasterChef che un game- show o un varietà. Peccato che per ora Il Collegio, con circa 2 milioni di spettatori, non riesca a far tornare la television­e al centro del dibattito tra le generazion­i su un tema così decisivo come l’educazione. Del resto, ci si poteva aspettare che un’operazione studiata a tavolino in questa maniera, funzionass­e in prima battuta a far riaprire l’eterna discussion­e sulla “falsa verità” della tv verità, che da alcuni decenni è la tv dei reality, dei talent e dei factual. Viviamo pur sempre nel mondo dove ormai, con la diffusione dei social- media, è avvenuto il ribaltamen­to dal “personaggi­o in cerca d’autore” all’improvvisa­rsi di tutti “autori in cerca di personaggi”. E persino in collegio, dalla formazione della personalit­à siamo passati allo story- telling.

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