Corriere della Sera - Sette

La lunga strada di Koh Tao

- Koh Phangan,

Stradine sterrate, giungla, manghi dolci venduti nella foresta, a poca distanza dagli alberi carichi di frutti, e poi ancora giungla e stradine sterrate. Finché una curva non ti porta a uno slargo inaspettat­o, una specie di balconata naturale poggiata su un sasso: qualche centinaio di metri più giù il sole finisce in mare. Me la ricordo così

isola al largo della costa thailandes­e nel un posto ripido, selvaggio, avventuros­o. Dove ti viene voglia di girare le spalle alle spiagge, salire su un motorino e poi guidare, guidare, guidare lungo strade solitarie senza incontrare nessuno per chilometri. E alla fine fermarsi in un piccolo ristorante: un patio che fa ombra a qualche tavolo, la padrona di casa ai fornelli, la figlia che fa da cameriera e quel cibo semplice, fresco, sempre lo stesso – riso, pesce, frutta – che non ti stanchi mai di mangiare. Alla fine del viaggio ho passato qualche giorno a un’isola più grande e più a sud: puro riposo e splendide spiagge. Ma avevo già nostalgia del mare di Koh Tao che è bello se lo guardi dall’alto perché sa un po’ di montagna » .

Tao, — Christof Innerhofer Koh golfo del Siam:

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