CHI SI SOMIGLIA, NON SEMPRE SI PIGLIA
È facile che tra simili ci si unisca, diceva Cicerone (ma la frase latina “pares cum paribus facillime congregantur” ha, confessiamolo, ben altra musicalità). Ora, venti secoli dopo, arriva la scienza per dirci che è molto facile accoppiarsi tra Dna simili. I romani, che non sapevano di genetica e di doppia elica, lo avevano già capito. È questo il risultato di uno studio inglese condotto dall’Università di East Anglia, che si è concentrato in particolare sugli aspetti strettamente culturali. Individui che hanno forti motivazioni intellettuali tendono ad accoppiarsi tra loro. Può sembrare ovvio, ma per la prima volta sono state riscontrate vere e proprie uguaglianze “genetiche” analizzando il Dna di oltre 1.600 coppie sposate o conviventi. Gli esseri umani si cercano attraverso due strade, una casuale e una geneticamente selettiva. In questo secondo caso, semplificando al massimo si può dire che i belli cercano i belli, i sovrappeso i sovrappeso, i timidi i timidi e così via. Non sempre però questa preferenza selettiva ( assortative mating) è riscontrabile a livello del Dna, mentre per gli aspetti intellettuali/culturali il fenomeno è emerso con chiarezza dalle sequenze genetici. Un bene? Non proprio, e qui il discorso di complica. L’assortative mating va contro