Vegani
Il nostro editorialista tocca un tema che “solleva un vespaio”. Stiamo ricevendo valanghe di email. Qui pubblichiamo alcune sintesi e, ovviamente, cediamo la parola al diretto interessato
Scrivo riguardo al vostro articolo “Vegan senz’anima…” ( n. 1-2017)… “Vegani” è un’etichetta imposta dalla società per distinguere una scelta di vita, non una dieta modaiola passeggera. Il fatto che alcuni seguano questa scelta per moda non vuol dire che essa sia una moda… L’essere vegano fonda i suoi principi su valori molto più alti e puri di quelli da voi espressi. Vegano lo si è per amore della vita degli animali e del pianeta, ma tra “animali” è inteso anche l’essere umano. L’impatto che il consumo di alimenti di origine animale ha sul futuro del pianeta è enorme, ci sono documentari non di parte che ne spiegano i dettagli e che consiglio vivamente a chi ha scritto l’articolo di guardare... Riguardo alla “dieta varia” è provato che la migliore dieta è proprio quella vegetale. È pericoloso ascoltare solo il parere di opinionisti o di persone che basano quanto dicono su pareri personali o retaggi del passato, l’uomo ormai è provato che è nato frugivoro e che si è adattato per necessità a nutrirsi di derivati di origine animale…
— Alexandra Obexer, Bolzano
Vorrei sottolineare che la vera motivazione dell’essere vegan risiede nel rendersi conto che le risorse del nostro pianeta sono limitate e che ne consumiamo sempre di più rispetto a quelle che il pianeta è in grado di produrre. Il nostro egoismo e la nostra avidità porteranno alla rovina se non insegneremo alle nuove generazioni l’educazione ed il rispetto nei confronti di ogni essere vivente. La verità è che ciascuno si mette sulla difensiva quando sente parlare di queste problematiche perché non vuole mollare niente di ciò a cui è abituato. Si vuole sempre di tutto e di più...
— Chiara Testi, Lucca
Vi stupite in quanto i vegani non traggono la conclusione di mangiare carne e pesce come fanno gli animali. Mi permetto di segnalare, almeno per quanto mi riguarda, che le motivazioni sono le stesse che può leggere (in Occidente) negli scritti di Porfirio e di Plutarco fino a giungere a Tolstoj: la sensibilità verso la sofferenza altrui...
— Roberto Tomasi, Brunate
Partendo dal presupposto che ognuno ha la propria opinione, ci tengo a dire che la scelta vegan, sia che sia fatta per moda, per salutismo o per motivi animalisti, non potrà fare del male a nessuno. La scelta del menù vegan nelle scuole è stata una possibilità che alcuni comuni hanno dato ai genitori, non certo un’ imposizione. Mi chiedo da dove possa nascere la “paura”, e dico sinceramente quello che penso: a contatto con una persona vegana, voi onnivori vi trovate davanti agli occhi tutta la sofferenza che viene imposta a degli animali innocenti, alla quale partecipate indirettamente e davanti alla quale ormai ci hanno insegnato a chiudere gli occhi...
— Francesca Galli
Tra i contrari al veganesimo mi aspetto i proprietari di attività commerciali che sfruttano gli animali, le persone poco informate e in difficoltà a rinunciare alle proprie abitudini e alle tradizioni o quelle che hanno paura di mettersi contro l’opinione pubblica. Non avevo però considerato ci potesse essere un credente, che vede nell’uguale rispetto della libertà e della vita di tutti gli esseri senzienti (non quindi piante e minerali) la conseguenza di una mancanza di relazione tra l’essere umano e la divinità, come se i vegani fossero necessariamente atei ed i carnivori credenti. Non è affatto così: i carnivori sono sia credenti sia atei ed i vegani lo stesso. Piuttosto l’autore dell’articolo dovrebbe riflettere sul fatto che avere pena delle indicibili sofferenze dei più indifesi, cioè gli animali (assieme agli esseri umani in condizione di dipendenza, bambini, malati, vecchi, ecc.) ha una maggiore sensibilità e senso etico di chi li priva della libertà, allontanandoli dai loro affetti, li tortura e massacra solo perché ha l’interesse, i mezzi o il sadismo per farlo...
— Sabrina Rossi
La Germania aumenta l’Iva su carne e pesce per ridurne il consumo: l’Iva sui prodotti di origine animale sarà aumentata dal 7% al 19%. Si tratta, infatti, di prodotti con un alto impatto ambientale, che contribuiscono pesantemente al surriscaldamento del pianeta e all’esplosione dei costi della Sanità. Oltre a questa misura, è previsto anche un abbassamento dell’Iva su molti prodotti di origine vegetale...
A— Silvana Borgini
mmesso che l’articolista di cui sopra intenda per religione quella codificata cristiano-cattolica, vorrei fargli notare che nell’epoca paleocristiana i seguaci di Cristo non mangiavano animali proprio per l’amore verso le creature del Signore, e quando l’imperatore romano cessò le persecuzioni contro i cristiani, pattuì con gli stessi la garanzia del funzionamento del macello a Roma, creazione recente nella città: i cristiani potevano astenersi dalle carni, ma non dovevano farne “apologia”, ovvero non dovevano predicare tale astensione e fare proseliti, cosa che avrebbe sottratto buoni affari alla città...
— Leonarda Amadori, Cesena