È iniziata la carica contro il varietà
Siamo alla vigilia di una nuova stagione che potrebbe travolgere il mondo degli show. E in prima linea c’è anche Sylvester Stallone
Ci si trova spesso disorientati dinanzi ai nuovi sviluppi del mercato televisivo, talmente lo sguardo degli osservatori italiani è ancora inevitabilmente rivolto a un passato che sembra non passare mai. È vero, la notizia del giorno può pur sempre essere il quasi pareggio in ascolti al sabato sera di RaiUno ( per lo show in tre atti di Gigi Proietti contro l’invincibile armata “postale” delle emozioni su Canale 5), mentre ancora si parla della presenza di Maria De Filippi al Festival di Sanremo, piuttosto che del presunto sgambetto di Striscia la notizia al cast dell’Isola dei famosi, come se fossero “scandalose” invasioni di campo. Ma i segnali che si possono cogliere dal mondo dello spettacolo americano parlano chiaro. E anche un certo continuo sommovimento di casa nostra: si possono considerare piccoli segnali del nuovo che avanza, una scelta di Retequattro al lunedì in prima serata ( la riproposta in chiaro del pluri- premiato film per la tv American Crime Story: Il Caso O.J. Simpson, che è un prodotto della tv a pagamento Fx, già trasmesso da Sky), e persino uno spot promozionale di Maurizio Crozza sotto le lenzuola – si presume anche lui Undressed – sul Nove. Per quanto riguarda il mercato di riferimento mondiale, alle prese con le consuete kermesse hollywoodiane dei Golden Globe e degli Oscar, si nota l’attivismo sempre più frenetico dei nuovi colossi dell’online, da Amazon a Hulu, per non dire sempre di Netflix, più forte dopo la messe di premi per The Crown. Il primo annuncio del 2017 fatto dal responsabile dei contenuti di Netflix, Ted Sarandos, è che saranno varate altre nuove 20 produzioni originali: « Vogliamo diventare la nuova HBO, prima che HBO diventi come noi » , ha detto Sarandos alludendo agli sviluppi trans- mediali dell’acquisto di HBO da parte del colosso telecom Att. Si noti bene: Netflix non sta varando soltanto nuove fiction di richiamo come Una serie di sfortunati eventi ( ovvero La saga di Lemony Snicket) eMind Hunter ( un poliziesco firmato David Fincher sui primi cacciatori di serial- killers) ma anche uno spettacolo firmato dal produttore del reality sul cibo e il dimagrimento The Biggest Loser ( in Italia tradotta da Cielo come Sfida all’ultimo chilo) e addirittura un nuovo progetto con il “Trump- ista” Sylvester Stallone. Insomma, siamo alla vigilia della prima invasione di campo in piena regola, da parte delle tv-dopo- latv, verso il territorio del varietà, che gli americani chiamano per convenzione degli “unscripted programs”, ovvero programmi non a copione. Anche se il copione di Netflix ormai lo conosciamo bene: sopra al canovaccio c’è subito un gran sacco di denaro.