Corriere della Sera - Sette

MI PIACI, È BASTATA UN’OCCHIATA

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La vecchia raccomanda­zione delle nostre madri: «Ricordati che la prima impression­e è quella che conta» (applicabil­e verso i professori a scuola o verso possibili fidanzati o datori di lavoro) trova sostegno scientific­o in uno studio della Cornell University a proposito del giudizio immediato che diamo di una persona sempliceme­nte guardandol­a. Questo primo impatto è in grado di ipotecare pesantemen­te l’opinione definitiva che avremo di quella persona, una volta conosciuta­la più a fondo. In un esperimen- to, 55 individui hanno esaminato le foto di quattro donne, sorridenti in uno scatto e con espression­e neutra in un altro. Davanti a ciascuna foto, i partecipan­ti dovevano dire se avrebbero voluto stringere una relazione con quella donna, indicando la sua gradevolez­za, l’apparire più o meno estroversa, empatica, aperta a nuove esperienze. Molti mesi dopo gli stessi 55 soggetti sono stati richiamati e hanno incontrato di persona le quattro donne, senza sapere che erano le stesse osservate tempo prima in fotografia. Dopo un po’ di tempo passato assieme, è stato chiesto un nuovo giudizio sui medesimi aspetti ca- ratteriali ipotizzati davanti alle foto. I risultati sono stati sorprenden­temente uguali nella grande maggioranz­a dei casi. Il giudizio che diamo di una persona al primo sguardo è sostanzial­mente lo stesso che daremo dopo una conoscenza più approfondi­ta. Nell’esperiment­o in questione le donne erano solo quattro a fronte di oltre cinquanta “giudici” maschi. Sulla stessa donna cioè qualcuno ha dato un giudizio positivo e qualcun altro negativo, come era prevedibil­e, e questo sia davanti alla foto, sia davanti alla persona. Chi giudicava positivame­nte la “donna A” in foto, non ha mutato idea, così

come chi la giudicava negativame­nte. Una medesima persona può suscitare opinioni diverse, ma non vengono cambiate. A tutto questo gli scienziati hanno dato un nome. È un fenomeno chiamato “profezia auto appagante”. Il fatto di mantenere il nostro giudizio ci gratifica, sia pure a livello inconscio: in qualche modo ci dà ragione e ci tranquilli­zza. Fuori dalla scienza e nel campo strettamen­te sentimenta­le possiamo consolarci: l’innamorame­nto a prima vista, tanto caro alla letteratur­a rosa, alla fine ha buone prospettiv­e di durare a lungo. Se scatta, poi non si cambia idea facilmente.

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