Giovani agricoltori crescono
Scrive Marco Boato, anzi scriveva nel 2010, che nel mondo politico italiano la consapevolezza ecologica e ambientale è ancora enormemente arretrata; mentre in molte nazioni dell’Europa centro settentrionale non è così, perché il cosiddetto sviluppo sostenibile, che fa perno sul rispetto ecologico e su una nuova concezione dell’agricoltura, non viene visto dai politici di quei Paesi in contrapposizione alle esigenze di crescita. In questi ultimi anni invece, ecco una buona notizia, la situazione dell’Italia è cambiata: assistiamo a un ritorno dei giovani alla coltivazione della terra e a una reazione imprenditoriale fondata sull’investimento di risorse, capitali personali, valorizzazioni di patrimoni familiari fino a ieri trascurati. Per rendere palese a tutti il cambiamento è stato necessario purtroppo un evento doloroso, quale il terremoto che ha fatto sì che ci rendessimo conto di quanto grande sia il numero dei giovani che hanno scelto di dedicarsi all’allevamento e alle nuove coltivazioni. Un’ulteriore bella novità è rappresentata dal numero, in crescita esponenziale, delle “fattorie sociali” dove si coltiva e si alleva in modo moderno e rispettoso dell’ambiente e nel contempo si compie un percorso solidale, offrendo a categorie svantaggiate una possibilità di riscatto e di diritto a una vita buona oltre che a una buona qualità della vita. Le Fattorie sono già a quota 3.000 e stasera alle 20.30 su RadioRai Gr Parlamento, i protagonisti di questa nuova Italia solidale ve lo racconteranno.