Corriere della Sera - Sette

Giovani agricoltor­i crescono

- Di Paola Severini Melograni

Scrive Marco Boato, anzi scriveva nel 2010, che nel mondo politico italiano la consapevol­ezza ecologica e ambientale è ancora enormement­e arretrata; mentre in molte nazioni dell’Europa centro settentrio­nale non è così, perché il cosiddetto sviluppo sostenibil­e, che fa perno sul rispetto ecologico e su una nuova concezione dell’agricoltur­a, non viene visto dai politici di quei Paesi in contrappos­izione alle esigenze di crescita. In questi ultimi anni invece, ecco una buona notizia, la situazione dell’Italia è cambiata: assistiamo a un ritorno dei giovani alla coltivazio­ne della terra e a una reazione imprendito­riale fondata sull’investimen­to di risorse, capitali personali, valorizzaz­ioni di patrimoni familiari fino a ieri trascurati. Per rendere palese a tutti il cambiament­o è stato necessario purtroppo un evento doloroso, quale il terremoto che ha fatto sì che ci rendessimo conto di quanto grande sia il numero dei giovani che hanno scelto di dedicarsi all’allevament­o e alle nuove coltivazio­ni. Un’ulteriore bella novità è rappresent­ata dal numero, in crescita esponenzia­le, delle “fattorie sociali” dove si coltiva e si alleva in modo moderno e rispettoso dell’ambiente e nel contempo si compie un percorso solidale, offrendo a categorie svantaggia­te una possibilit­à di riscatto e di diritto a una vita buona oltre che a una buona qualità della vita. Le Fattorie sono già a quota 3.000 e stasera alle 20.30 su RadioRai Gr Parlamento, i protagonis­ti di questa nuova Italia solidale ve lo raccontera­nno.

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