Corriere della Sera - Sette

Uno o due balletti dietro a Sanremo

In attesa di un festival che rimescola i volti di RaiUno, Canale 5 e Nove, si fa notare un curioso spot neo-swing dello sponsor

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Sembra una porta girevole, questo prossimo Sanremo 2017, almeno a guardare certi aspetti relativi al mercato televisivo. A Conti fatti, si va avanti a blocchi di quattro numeri per volta sul telecomand­o: da Canale 5 arriva Maria De Filippi e, fresco di salto al Nove, Maurizio Crozza. Insomma, sul palco del festival della Rai, anche gli altri operatori del settore possono dare le carte, ma il grande disordine sotto il cielo si può definire meglio soltanto notando bene anche il ruolo di Tim, che fa da sponsor, come unico brand, all’intera operazione Sanremo. Lo sanno ormai in tanti da settimane, sull’onda del delizioso spot neo-electro- swing della stessa Tim. Questa bella campagna pubblicita­ria firmata dall’agenzia Havas Milan – che fa capo al gruppo Vivendi di Bollorè, come anche ormai la stessa società di telefonia italiana, nonché una bella fetta di Mediaset – è nata con uno slogan che potrebbe essere la chiave di lettura del presente momento mass- mediatico: “È bello avere tutto”. Tv, cellulare, smartphone, social- media e foto, musica e telefilm, parole e immagini. Tra l’altro, si perdono subito in rete le tracce del protagonis­ta, un ballerino tedesco diventato una star del web con alcuni filmati su YouTube come JustSomeMo­tion, pri- ma di tutto grazie al brano Delight del dj e produttore musicale inglese Jamie Berry cantato da Octavia Rose… Siamo dentro a una straordina­ria rivoluzion­e che ha travolto prima di tutto i grandi interessi consolidat­i dei gruppi tradiziona­li, televisivi e delle comunicazi­oni, che non sanno bene più dove girarsi. Il potere residuale di questi vecchi Moloch si sta decisament­e sbri- ciolando, a partire dal piano creativo, che in definitiva è il più importante nel mondo dello spettacolo e della comunicazi­one. Che cosa volete mai che possa significar­e ancora tutto l’agitarsi in rete delle nostre vecchie tv, dalla Raiplay di Campo Dall’Orto alle sbandierat­e nuove strategie di Mediaset per recuperare via web il fatturato pubblicita­rio del bel tempo andato, quando poi per vedere un’idea messa in bella bisogna pescare, via YouTube, un ballerino tedesco autodidatt­a? Se un fenomeno come Adele è nata da sola su My Space, cosa mai potrà uscire da un carrozzone come Sanremo? E che balletto potranno mai inventarsi ancora i nostri campioni televisivi Conti, la De Filippi e Crozza, fossero pure tutti insieme? Possono forse torcere un capello a Netflix o intralciar­e per dieci secondi la strategia di AT& T con HBO? Ecco, quando si legge e si fa un gran parlare di accordi e fusioni, da Canal Plus alla Tim, appunto, passando per Mediaset, e domani, chissà, pure dalla Rai, il punto chiave da tener presente è solo quello dei contenuti. In queste guerre infinite vince soltanto chi ha qualcosa di nuovo da mettere in campo. Fosse pure soltanto una rivernicia­ta d’electro al caro vecchio swing.

 ??  ?? Maria De Filippi e Carlo Conti sono l’insolita coppia che, dal 7 all’11 febbraio, condurrà il Festival di Sanremo.
Maria De Filippi e Carlo Conti sono l’insolita coppia che, dal 7 all’11 febbraio, condurrà il Festival di Sanremo.

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