L’Etiopia vista dai bambini
Ad Arba Minch, 500 km a sud di Addis Abeba, ho scoperto la potenza delle immagini. Scattavo foto ai bambini e gliele mostravo. La prima reazione era di spavento, poi arrivava la curiosità, poi lo sguardo d’ammirazione nei miei confronti e, infine, il riso e la gioia di condividere la scoperta con gli altri. In Etiopia ero arrivata nel 2011 al seguito di Save the Children come testimonial di una campagna per combattere la malnutrizione in Africa. Un viaggio difficile, duro. Eppure, più di una volta, mi sono sentita un demiurgo di emozioni. Bastava gonfiare un palloncino per vedere sbucare dal nulla decine di bimbi, incrociare i loro occhi che si riempivano d’allegria. Dell’Etiopia ricordo le strade lunghe e sconnesse. Polverosi sterrati invasi da una folla di carri, animali, uomini, donne, vecchi, bambini. Sembrava che un intero paese si mettesse in cammino. Le macchine erano poche e dovevano suonare i clacson per guadagnare un varco. Dell’Etiopia ricordo i paesaggi bellissimi, la terra rossa, i letti secchi dei fiumi dove crescono alberi monumentali dalle radici nude. Immagini potenti, come il riso dei bambini fissato sullo schermo del mio telefonino » .