Alla scoperta delle onde gravitazionali
Uno storico inizio di settimana. Il 14 settembre 2015 le due antenne Ligo costruite negli Stati Uniti per la caccia alle onde gravitazioni registravano un segnale che poneva fine ad una ricerca durata un secolo, cioè da quando Albert Einstein ne aveva teorizzato l’esistenza. Quel lunedì segnava l’avvio di un nuovo modo di indagare l’universo aprendo una finestra accanto a quella delle onde elettromagnetiche, che aveva segnato l’evoluzione dell’astronomia. Due buchi neri si erano fusi assieme generandone uno gigantesco, pari a 60 volte la massa del Sole. Una parte della loro massa si era trasformata in un’onda deformando lo spazio e il tempo. Così essa arrivava alle antenne, rivelando l’evento accaduto a 1,3 miliardi di km di distanza dalla Terra. Le onde gravitazionali sono la colonna sonora dell’Universo, offrendo la possibilità di cogliere fenomeni prima impossibili. Janna Levin della Columbia University racconta la lunga e ardua storia che ha portato alla grande scoperta, alla quale hanno collaborato anche gli scienziati italiani della stazione Virgo vicino a Pisa. Una magnifica avventura con delusioni e successi nella quale, alla fine, vince la determinazione degli scienziati accompagnati dalla tecnologia.