L’ ALTALENA DELLE CRISI DI COPPIA
In ogni vita di coppia, lo sappiamo, c’è qualche peccatuccio che, una volta venuto alla luce, rimane lì sospeso per lungo tempo, convitato di pietra ad ogni successivo litigio. Un tradimento, uno sgarbo, una trasgressione sono qualcosa che, anche se poi la vita in comune riprende in modo più o meno tranquillo, può rispuntare in qualsiasi momento e aggravare le crisi. Come gestire dunque queste situazioni perché determinino il minor danno possibile? La risposta viene da uno studio del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Waterloo: è questione di collocazione temporale. Succede questo: se una trasgressione è percepita come recente, anche se è avvenuta molto tempo prima, caratterizza in negativo lo stato della relazione sentimentale sul momento, ha cioè il potere di complicare i contrasti. Gli inglesi lo chiamano “kitchen sinking”, ed è il buttare tutto nella discussione: il motivo per cui si sta litigando ma anche storie vecchie, che si avvertono come appena avvenute anche se non è vero. Sono soprattutto gli ansiosi, quelli che vivono nella continua paura che il partner non li ami abbastanza, i più soggetti a questa pericolosa ricollocazione tempo-
rale, incapaci di chiudere definitivamente con episodi finiti ormai da mesi o anni. E’ come se questi individui avessero bisogno di una “scorta di rancori” da tenere pronta e usare all’occorrenza. Ecco perché, concludono i ricercatori, quando uno dei partner trasgredisce è meglio affrontare subito il problema in modo definitivo, anche a costo di una rottura, e non lasciarlo nel limbo del mezzo dimenticato, pronto a riaffacciarsi alla prima occasione. Come una malattia non definitivamente curata, c’è il rischio di pericolose ricadute.