Freddo e umido peggiorano gli acciacchi. O forse no...
Una credenza tramandata dalle nonne, ma potrebbe essere solo suggestione
La credenza è antichissima: il tempo freddo e umido peggiora i dolori articolari. Le nonne non avevano dubbi, anche se non si erano mai chieste perché gli acciacchi sembrassero annunciare il maltempo. Semplicemente, sapevano che era così. Oggi disponiamo di conoscenze e strumenti scientifici, ma in questo caso sembrano inutili. Tra gli esperti, c’è chi afferma che certe condizioni meteorologiche influenzino certi dolori, in particolare cronici, ma non sa spiegarlo. E c’è chi sostiene che siano leggende metropolitane. Recentemente sono stati presentati due autorevoli studi, del tutto contraddittori. Al British Science Festival di Swansea, in Gran Bretagna, i ricercatori dell’università di Manchester hanno illustrato i primi risultati di un lavoro, ancora in corso, dal titolo Nuvoloso, con possibilità di dolori. Per un anno, hanno chiesto a 9.000 persone che soffrono di dolori cronici alla schiena di monitorare i loro acciacchi attraverso lo smartphone: hanno creato una app che mette in relazione il tempo atmosferico registrato in quella determinata regione, quel giorno, a quell’ora, con le variazioni nello stato di salute segnalate dalle persone, abitanti di tre diverse zone, Leeds, Norwich e Londra. I dolori diminuivano in maniera significativa da febbraio ad aprile, peggiorando di nuovo a giugno. In sostanza, l’aumento delle ore di sole migliora la situazione; l’umidità la fa peggiorare. Il professor Will Dixon, reumatologo ed epidemiologo, vuole coinvolgere molte più persone nella ricerca perché solo studiando il fenomeno su vasta scala, dice, si può sperare di capire qualcosa dei meccanismi che stanno dietro questi fenomeni. Non sarà facile. Sono decenni che si studiano, senza risultati certi. Un altro, recentissimo lavoro di un gruppo di medici del George Institute for Global Health australiano, su circa mille persone che soffrono di lombalgia e 350 con artrite al ginocchio, ha dimostrato che non esiste alcuna relazione tra malanni e tempo atmosferico. Con altrettanta sicurezza dei loro colleghi inglesi, gli australiani affermano il contrario, suggerendo che si tratta di suggestione: poiché da sempre si ritiene che il freddo peggiori i dolori, nelle giornate brutte li sentiamo di più.
Tessuti “mobili”. Quelli citati sono solo gli ultimi di una lunga serie di studi, tutti dedicati allo stesso problema, che non hanno mai portato a risultati univoci né a scoperte utili alle persone doloranti. È stato ipotizzato che l’abbassarsi della pressione atmosferica provochi minime ma significative espansioni dei tessuti e/ o dei fluidi attorno alle articolazioni. Questa è l’unica “scoperta” in decenni di ricerche, oltre a un suggerimento, che si legge qua e là negli studi: quando fa freddo e si soffre di dolori cronici, è bene coprirsi. Come dicevano le nonne. Con il passaparola e senza app.