Corriere della Sera - Sette

Coloriamo di speranza il futuro dei ragazzi malati

L’obiettivo del 2017 è finanziare i ricercator­i che si occupano di sarcomi ossei e tumori delle parti molli che colpiscono i più piccoli

- di Micaela De Medici

Aguardarlo oggi, sorridente nel costume di Carnevale, mentre stringe la mano di un Minion gigante, o in accappatoi­o a bordo piscina, fiero del suo primo brevetto di nuoto, nessuno immaginere­bbe la sua storia. Ascanio Treviso aveva due anni quando gli venne diagnostic­ato un nefroblast­oma di Wilms, un tumore maligno di origine embrionari­a che in nove casi su dieci si sviluppa in maniera sporadica ( non ereditaria). E se oggi conduce una vita identica a quella dei suoi coetanei – il primo marzo spegnerà sette candeline –, lo deve al lavoro di tanti ricercator­i e medici che ha incontrato in Italia. Ogni anno nel nostro Paese sono 2.600 i bambini e adolescent­i colpiti da neoplasie pediatrich­e ( 250 mila nel mondo). Al momento, il 70% di loro riesce a guarire: ed è chiaro come una diagnosi tempestiva e le cure appropriat­e possano fare la differenza. Proprio per sostenere l’oncologia pediatrica è nato nel 2014 Gold for Kids, il progetto della Fondazione Umberto Veronesi che lavora in sinergia con AIEOP ( Associazio­ne Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica) e con la sua fondazione, FIEOP, cui vengono devoluti i fondi raccolti per sostenere le spese di apertura e gestione dei protocolli di cura nei reparti di oncologia pediatrica di tutta Italia. Lo scopo del progetto è duplice: da un lato, appunto, sostenere le spese dei protocolli di cura, dall’altro finanziare i ricercator­i. « Gold for Kids nasce per sopperire ad alcune carenze, oltre che per sostenere la ricerca » , spiega Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi e direttore della Divisione di Senologia Chirurgica IEO. « Tre anni fa ci siamo resi conto che non sempre bambini e adolescent­i venivano curati in maniera adeguata, per diversi motivi. In primo luogo, non esistevano strutture specifiche dedicate alla fascia di età tra i 15 e i 19 anni: i ragazzi venivano quindi ricoverati nel reparto di oncologia per adulti. Il punto, però, è che i tumori sviluppati sono tipici dell’età infantile e che, nelle strutture per adulti, non ci sono le competenze adatte alla cura dei tumori infantili. Di contro, nei reparti di oncologia pediatrica c’erano altri problemi – ad esempio, i letti sono troppo piccoli per gli adolescent­i. E ancora, visto il lievitare dei costi negli ultimi anni, non erano garantiti loro i migliori protocolli di cura. Noi abbiamo cercato di colmare questo vuoto » .

Standard internazio­nali. Nei primi tre anni la cifra raccolta ha superato il milione e mezzo di euro. Nel biennio 2014- 2015 ciò ha reso possibile l’apertura di due studi clinici e di tre studi osservazio­nali focalizzat­i sui tumori del sangue. Nel 2016, invece, i fondi sono stati destinati a tre protocolli di cura per i tumori cerebrali, i più diffusi in età pediatrica dopo le leucemie ma più difficili da curare. Per il 2017 l’obiettivo è di sostenere le cure per i sarcomi ossei e i tumori delle parti molli. Colpiscono soprattutt­o gli adolescent­i, una fascia di età particolar­mente critica per le terapie oncologich­e. « Con i fondi della raccolta attiveremo 15 borse destinate a ricercator­i che si dedicano solo all’oncologia pediatrica. E, naturalmen­te, continuere­mo i protocolli di cura già avviati. Facciamo tutto il possibile per informare le persone sul tema, in modo che possano rivolgersi ai centri dove vengono garantiti gli standard internazio­nali di cura » . La cifra necessaria per il 2017 si aggira sul milione di euro: 450 mila euro per i ricercator­i, 600 mila per i protocolli. Per dare un aiuto, piccolo ma ugualmente prezioso, il weekend del 25 e 26 marzo basta fare un salto nelle piazze di tutta Italia dove saranno in vendita confezioni di matite colorate Fila Giotto. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto a favore della ricerca.

« Non sempre gli adolescent­i venivano seguiti in

maniera adeguata: o erano ricoverati con gli adulti o in reparti pediatrici dove i letti erano piccoli »

 ??  ?? Guardiamo avanti In alto, Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi; sotto, Ascanio Treviso (a sinistra) con il fratello.
Guardiamo avanti In alto, Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi; sotto, Ascanio Treviso (a sinistra) con il fratello.
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