Italians
Più che infastidito dalla Ue, il 45° presidente americano è disinteressato e la cosa non è meno preoccupante
Il Presidente Trump è infastidito dall’Europa. Vogliamo dirlo? Lui e altri ci attaccano perché un’Europa unita è “pericolosa”. Pericolosa per gli Usa, in quanto dimostra che si può essere sviluppati economicamente e, insieme, mantenere buoni sistemi di welfare. Pericolosa perché rivela che le differenze culturali arricchiscono. Pericolosa perché il mercato unico è uno straordinario esperimento. Pericolosa perché abbiamo libertà di viaggiare, vivere e lavorare dove ci pare. Ecco perché qualcuno ce l’ha con l’Europa, là fuori.
Non credo che Donald Trump sia infastidito dall’Europa. Semmai, è disinteressato: cosa non meno preoccupante. L’Europa è affascinante, ma complessa; e il 45° Presidente non ama studiare. È complesso - troppo complesso - anche il meccanismo creato per gestire l’organizzazione europea. Dai Trattati di Roma ( 1957) abbiamo aggiunto Stati, istituzioni, assemblee, comitati, procedure, altri trattati. Lo sapete: sono innamorato dell’Europa unita, ma credo che oggi vada semplificata. Semplificare non vuol dire ridurla ai minimi termini, come sognavano gli amici inglesi, che ora se ne sono andati ( ma se ne sono andati davvero?). Semplificare vuol dire capire cos’è necessario; poi farlo, in fretta e bene. Ricordando questo, però: tutti i problemi ormai sono comuni ( mercato, finanza, lavoro, immigrazione, sicurezza). Perciò vanno risolti insieme. E chi propone di riportare tutto agli Stati nazionali? Semplice: ci sta imbrogliando. Viva l’Europa, nonostante tutto.
L’Alitalia come Lazzaro
Caro Severgnini, l’Alitalia è meglio di Lazzaro: muore e resuscita continuamente. E adesso la politica italica tenterà un’altra resurrezione, per salvare l’onore della patria! Ovviamente a spese dei contribuenti. Ma perché tanta ostinazione? Abbiamo dimenticato i famosi “capitani coraggiosi” intervenuti nel 2008 per salvarla dall’invasione dei francesi? Sono riusciti a piazzarla (cotta e decotta) a Etihad. Mi sa che negli Emirati Arabi una fregatura così non se la scorderanno tanto facilmente. Che ne pensi?
Andrea Monti am2812@hotmail.com
Etihad ha fatto i suoi conti, stai tranquillo. Ma il mercato del trasporto aereo è tra i più difficili, e non sempre le previsioni si avverano. Era evidente, fin dai primi anni Duemila, che l’Alitalia avesse enormi problemi. Una linea aerea media, schiacciata tra giganti di linea ( Lufthansa, British, Singapore) e colossi low cost ( Ryanair, Easyjet). Dispiace per chi ci lavora. Dispiace soprattutto a chi – come me – ha condiviso con Alitalia viaggi e ricordi. Ma non è pensabile che, una volta ancora, lo Stato italiano tiri fuori centinaia di milioni in assenza di prospettive. Né che assuma altrove tutti i dipendenti. Tutte le cose finiscono, prima o poi: anche le compagnie di bandiera.
Democrazia & disinformazione
Caro Severgnini, Churchill diceva giu- stamente che la democrazia è la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre. Vedendo il populismo avanzare ovunque, vorrei fare un’osservazione. Per guidare un’automobile si deve andare a scuola, imparare le regole e poi sostenere un esame. Perchè non fare altrettanto col diritto al voto? È forse meno importante? Non dovrebbe essere compito della democrazia assicurarsi che chi vota, come chi esercita il mandato, lo faccia con un minimo di conoscenza dei principi costituzionali, delle istituzioni, dei poteri, delle regole?
Gaspare Pantano g.pantano@hotmail.fr
Il suffragio universale è una conquista, Gaspare. Ogni categoria sociale porta alle urne le sue incomprensioni, le sue frustrazioni, perfino le sue incompetenze. Quello che uno Stato serio deve fare è assicurarsi che nessuno approfitti delle debolezze altrui. Per questo il sistema delle fake news – la disinformazione sistematica, chiamiamola col suo nome – è pericolosissimo. E va combattuto. Perché distorce il meccanismo della democrazia, e porta qualcuno – in perfetta buona fede – a scrivere lettere come queste.