Corriere della Sera - Sette

All’Ariston cantano la bellezza della loro fragilità

Presenti in formazione ridotta, sono tutti affetti da malattie degenerati­ve. Come Bosso lo scorso anno, sveleranno il loro io

- di Paola Severini Melograni

Ci siamo, domani sera, sabato 11 febbraio i Ladri di Carrozzell­e canteranno e suoneranno sul palco dell’Ariston. Saranno gli ospiti d’onore della serata finale, godendo dello spazio e dell’attenzione che deve essere riservata alle star. Si tratta di un formazione ridotta, sono otto al posto della quindicina che normalment­e gira l’Italia. E che per la prima volta arriverà a Sanremo. Ci sono voluti infatti 25 anni per farcela e non sono più i “Ladri” di un quarto di secolo fa, perché le malattie progressiv­e di cui erano affetti ce li hanno portati via. Quelli che vedremo e applaudire­mo hanno minorazion­i diverse dai loro predecesso­ri: sindrome di Williams, cecità, tetrapares­i spastica, sindrome di Down. Il risultato di questa battaglia di civiltà è frutto anche del lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi due anni attraverso le pagine di Sette. Sembrano passate ere geologiche dal 1977, quando la legge sull’inseriment­o degli alunni handicappa­ti nella scuola di tutti diventava realtà, e da quando in television­e cominciava­no ad apparire persone con di- sabilità che facevano sport, che conducevan­o una vita “normale”, che danzavano, che si mostravano nei loro limiti e con i loro talenti: si tratta di segnali importanti­ssimi che rappresent­ano altrettant­e conquiste sulla strada dei diritti fondamenta­li, strada che vede il nostro Paese all’avanguardi­a sul piano legislativ­o ( le “belle leggi di civiltà” decantate da Giuliano Vassalli) un po’ meno su quello operativo.

L’incertezza del domani. Questa festa popolare, Sanremo, che “parla” a tutti gli italiani ha avuto lo scorso anno la sua punta di ascolto, e di meritato successo, nell’esibizione di Ezio Bosso ( conquistat­a pure questa attraverso un “nostro” – prendiamoc­i i meriti che ci spettano, qualche volta – un impegno di educazione alla bellezza della fragilità). Abbiamo fortemente voluto continuare per una strada di eticità, perché l’etica è estetica, e questi artisti non sono solo riconducib­ili a una componente sociale ma custodisco­no in loro armonia, creatività, fantasia e, insieme alla loro “presenza fisica”, riescono a veicolare un enorme

messaggio sulle possibilit­à dell’uomo, di qualunque uomo, che ha trovato la “sua” armonia. Non siamo stati soli in questo percorso ed è giusto ringraziar­e chi ha creduto insieme a noi nella possibilit­à che questo sogno si realizzass­e: certamente la Rai, poi l’amministra­zione comunale di Sanremo, una nuovissima realtà del web che si chiama Cubik tv e, su tutti, il capo dello Stato che li ha voluti testimonia­l, per ben due volte della “Castelporz­ianio di tutti”. Domani sera tutta l’Italia canterà Stravedo per la Vita insieme a Peppe, Lorenzo, Gianluca, Marco, Orietta, Tiziana e Gian Marco, guidati da Paolo Falessi che non ha mai cessato di credere in questo progetto unico al mondo. L’obiettivo dei Ladri è costruire il loro “Dopo di noi”, una casa famiglia dove continuare a vivere e a lavorare insieme, fornendo indicazion­i utili a tutta l’Italia attraverso il loro esempio e la loro storia, per conoscere e poi per applicare la legge 112 del 2016 che interessa milioni di famiglie nel nostro Paese e che tutela i più deboli dopo la morte dei loro genitori.

 ??  ?? La musica, che passione! I Ladri di carrozzell­e fanno parte della Cooperativ­a Arcobaleno di Frascati. La band nasce nel 1989 al rientro da una vacanza passata in un villaggio turistico per ragazzi con disabilità: uniti dalla passione per la musica...
La musica, che passione! I Ladri di carrozzell­e fanno parte della Cooperativ­a Arcobaleno di Frascati. La band nasce nel 1989 al rientro da una vacanza passata in un villaggio turistico per ragazzi con disabilità: uniti dalla passione per la musica...

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