Quel 1917 che travolse il mondo
Fu l’anno delle due rivoluzioni russe, dell’ascesa di Lenin e dell’avvento del comunismo. Così reagirono gli artisti. A Londra una mostra
Di pari passo alla Storia va la storia dell’arte. Nelle sue pieghe si visualizzano gli avvenimenti più salienti che hanno marchiato a fuoco i secoli e i popoli, e che vediamo incarnati in dipinti, illustrazioni, ceramiche, sculture e nei monumenti cittadini, e in ogni altra forma celebrativa di lotte, guerre, rivolte e vittorie, arrivando infine anche a indorare il culto della personalità di potenti e dittatori, come accadde sotto Lenin e Stalin. Il centenario della Rivoluzio- ne d’Ottobre del 1917, e del massacro della famiglia imperiale dello zar Nicola II, è quest’anno al centro di alcune importanti mostre in Europa. Quella alla Royal Academy di Londra prende in considerazione gli anni dal 1917 al 1932, un periodo molto fertile per le Avanguardie russe ( con Malevich, Tatlin, Goncharova, Kandinskij, El Lissitzky, Rodchenko) che cambiarono radicalmente gli stabiliti parametri espressivi, un’azione in profondità più tardi soppiantata, soppressa da quelli del realismo socialista, i cui ca-
noni estetici corrispondevano ai requisiti ideologici imposti dal regime stalinista. Che predicava un’arte, una narrativa facilmente comprensibile dalle masse, prediligendo soggetti che mitizzavano il lavoro nelle campagne o nell’industria pesante ( come nella famosa Zil, un insieme di sterminati capannoni, una “città nella città” di Mosca), valorizzando la figura delle donne operaie.
Anelito di libertà. Fin dalla prima rivoluzione, quella del febbraio 1917, un nucleo di artisti fiutò il pericolo di una strumentalizzazione da parte della politica, e fondò un sindacato in nome della libertà dell’arte, dichiarando che questa doveva rimanere autonoma rispetto alla politica ( cosa che puntualmente non avvenne). Poi, nonostante i diktat e le epurazioni staliniane ( Punin, sostenitore e critico del gruppo dell’Avanguardia russa fu rinchiuso in un gulag per essere “rieducato”) ci furono maestri che svettarono nella corrente del realismo socialista. Per esempio il grande Alexander Deineka, di cui vediamo in mostra alcuni dipinti, come quello del 1926 in cui ritrae due donne intente a costruire uno stabilimento, o un altro successivo dove raffigura tre lavoratrici in una fabbrica tessile. Mentre nella sua tela La Difesa di Pietrogrado dimostra l’attaccamento alla Patria. La mostra è un grande affresco di questo periodo storico che cambiò gli equilibri del mondo, interpretato da artisti come Nesterov che “dipinge” l’anima russa, Novgorod illustra una traversata in dirigibile da Mosca a New York ( 1932), Matiushin s’interessa alle teorie spazialiste. Dall’ 11/ 02 al 17/ 04.