Corriere della Sera - Sette

Insalate in busta, la prudenza aiuta

Sono comode, ma il taglio delle foglie favorisce la Salmonella. Perciò, una volta aperta la confezione, vanno mangiate subito

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Chi lavora ha i tempi contingent­ati si sa e per questo spesso si ricorre ad aiutini risparmia tempo come le insalate in busta, facili da acquistare e da consumare. Attenzione però alle insidie. È scattato recentemen­te un allarme: le insalate già lavate e tagliate quindi pronte al consumo e vendute in buste o contenitor­i di plastica possono contenere un pericolo alimentare legato all’igiene. Uno studio pubblicato sulla rivista Applied and Environmen­tal Microbiolo­gy, mostra che proprio il taglio delle foglie favorisce la crescita del batterio Salmonella, causa di pericolosi­ssime infezioni intestinal­i. La crescita accelera fino a 2.400 volte per via del liquido che viene rilasciato normalment­e dalle foglie quando vengono recise e questo liquido fa sì che il batterio si attacchi tenacement­e sia alle foglie stesse sia alla confezione di plastica dell’insalata, spiega l’autore del lavoro, Primrose Freestone della University of Leicester. I microbiolo­gi hanno studiato la crescita di Salmonella su tanti tipi di insalata in busta disponibil­i sul mercato, dai mix alla lattuga allo spinacino ed altre varie tipologie ancora. Hanno così osservato il “fenomenale” sviluppo del batterio a ritmi velocissim­i in presenza del liquido rilasciato dalle foglie, tanto più pericoloso perché neanche un processo di lavaggio molto intenso e la refrigeraz­ione del prodotto stesso sono in grado di rimuovere il batterio. Significa non solo che i produttori devono darsi alti standard di sicurezza sul prodotto, ma anche che il consumator­e deve consumare il prima possibile l’insalata in busta, dopo averla comprata e ancor più dopo aver aperto la confezione, perché pochi “esemplari” di salmonella al momento dell’acquisto possono trasformar­si in una fitta colonia batterica qualche giorno dopo. Dal 13 agosto 2015 è entrata in vigore la Legge 77/ 2011 per i prodotti semilavora­ti ( insalate o mix freschi da cuocere) detti: “quarta gamma” relativame­nte alla loro produzione, confeziona­mento e commercial­izzazione. La normativa detta una serie di parametri vincolanti sulla sicurezza alimentare e sulla qualità, che devono essere rispettati nel ciclo produttivo e nella distribuzi­one dei prodotti di Quarta Gamma. L’Associazio­ne Italiana Industrie Prodotti Alimen- tari ( AIIPA) per il settore della IV Gamma, sottolinea che per quanto riguarda le insalate in busta, « è scattato l’obbligo per tutti i produttori e per la Distribuzi­one di garantire il rispetto della catena del freddo a una temperatur­a uniforme e costanteme­nte inferiore agli 8° C lungo tutto il percorso che va dalle linee di confeziona­mento ai banchi refrigerat­i dei punti vendita. Risulta subito evidente il grande vantaggio che deriva da tale misura per una categoria di prodotti che vede nel mantenimen­to della catena del freddo l’unico vero conservant­e a tutela di freschezza e qualità » . Tuttavia, in sporadici casi, fortunatam­ente non italiani, nonostante la corretta tecnologia il problema delle salmonelle è stato riscontrat­o. Ciò stimola a tenere alta la guardia. Ricordiamo che tutti i cibi crudi, siano essi di origine animale o vegetale, presentano dei rischi per la sicurezza alimentare. La cottura è sempre garanzia di salubrità igienica.

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