Corriere della Sera - Sette

NON TUTTE LE VERITÀ SONO UGUALI

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True lies è il titolo di un divertente film degli anni Novanta con Arnold Schwarzene­gger e Jamie Lee Curtis ed ora è anche il centro di un interessan­te studio pubblicato dalla American Psychologi­cal Associatio­n che ha indagato su uno dei più subdoli virus che infettano la comunicazi­one interperso­nale: la verità bugiarda. È noto che si inganna essenzialm­ente in due modi: dicendo cose false o omettendo cose vere, tacendo cioè elementi rilevanti per raggiunger­e la verità. Lo studio americano indaga su un terzo e poco studiato metodo di inganno: dire il vero ma non completame­nte, così portando l’interlocut­ore volutament­e su una strada sbagliata. Un esempio classico. Lei: «Tu mi tradisci con Paola!» Lui: «Te lo giuro. Non ho una relazione con Paola!» Lui in realtà ha avuto una relazione con Paola magari fino a una settimana prima, e ora finita temporanea­mente. Sta dicendo la verità perché al momento non c’è nulla, ma non sta forse ingannando nella sostanza? Più in breve: c’è da credere a chi dice: «Ho smesso di fumare», sempliceme­nte perché si trova nello spazio di tempo tra una sigaretta e l’altra? Formalment­e dice la verità, ma sappiamo bene che sta mentendo.

Più che nella vita sentimenta­le, la strategia delle mezze verità è comune negli affari (uno studio della Harvard Business School ha rilevato che le “true lies” intervengo­no in almeno la metà delle trattative di business) e comunissim­e nella pubblicità. Ma in questi casi siamo abituati e più diffidenti (come nel caso del fumatore citato sopra). Nella vita di coppia invece tendiamo a ricascarci ogni volta. Con un rischio: la ricerca americana ha rilevato che tra i diversi tipi di inganni, bugie, omissioni e verità bugiarde sono proprio queste ultime, se scoperte, ad essere perdonate con maggior difficoltà.

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