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Gonfia le guance come non mai Massimo D’Alema, attivissimo sulla scena italiana, in barba alle promesse di dedicarsi solo a quella internazionale ritirandosi a Bruxelles. E per accelerare la scissione nel Pd lancia la sua nuova organizzazione e la chiama inopinatamente Consenso, meritevole nelle intenzioni, ma difficile da praticare per uno che nella vita ha avuto tanti difetti ma non certo quello di riuscire a fare il piacione. Nell’ansia di alzare il tiro si sfoga anche a parlare latino, lingua interdetta, a suo dire, nelle Assemblee del Pd contemporaneo: ennesima colpa da attribuire a Renzi, anche se sicuramente fra le più lievi. E davanti a 600 persone accorse a sentirlo parlare della sua nuova avventura Baffino, con eccitata spocchia cita Orazio: « Quandoquidem dormitat Homerus » che democraticamente traduce: a volte persino Omero incespica. Ma, nella foga del suo eloquio, canna almeno in parte la citazione, scegliendo una vulgata posteriore e non la corretta versione originale dall’Ars poetica: « Quandoque bonus dormitat Homerus » . Insomma ci vuole indulgenza, tutti sbagliamo o tutti possiamo sbagliare. E soprattutto non tutti possiamo aver seguito gloriosi licei classici ( il Doria a Genova nel caso dalemiano) ed essere stati ammessi alla Normale di Pisa. Ne sa qualcosa la nuova ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.