Solfrizzi e Carnelutti: «Nella nostra famiglia allargata, è il papà che torna a occuparsi dei figli»
Quattro famiglie, tutte piuttosto numerose è molto diverse tra loro. Tante storie da raccontare, risate e qualche lacrima: è questo il nucleo della nuova fiction Amore pensaci tu in onda a partire dal 17 febbraio, in prima serata su Canale5. Emilio Solfrizzi e Valentina Carnelutti sono i Cordaro, genitori della “famiglia staffetta” con papà Luigi che dopo una vita dedicata solo al lavoro, ora è chiamato a occuparsi per la prima volta delle sue tre figlie. «Avute ciascuna da una donna diversa, solo l’ultima, Caterina, è nata dall’uonione con l’attuale compagna Gemma» precisa Solfrizzi. Che sul set è accerchiato dal gentil sesso. «Un harem» aggiunge ridendo. «Diciamolo pure, stai da Dio» precisa divertita Carnelutti. Nella fiction lui è un padre assente, obbligato a tirarsi su le maniche e a occuparsi finalmente delle sue figlie. «Nonostante non sia mai stato loro molto vicino, le ragazze adorano il papà» precisa l’attore. «Così quando Gemma gli chiede di impegnarsi, lui lo fa senza grossi traumi. Certo all’inizio ha qualche difficoltà dovuta più che altro alla paura o a un senso si inadeguatezza, poi però trova un equilibrio nuovo e riscopre la famiglia». E Gemma? «È una madre, un po’ come me. Anche io ho due figlie femmine, però decisamente grandi, la prima ha 26 anni. E loro hanno due fratellini, figli del padre. Anche io ho una coppia di fratellastri. Insomma, sono abituata alle famiglie allargate» aggiunge l’attrice. «Gemma è molto presente a affettuosa, un po’ una geisha. Al contrario di me, però, non è una persona creativa». E invece quanto c’è di Emilio Solfrizzi in Luigi Cordaro? «Anch’io sono padre. Mi sa che per il resto, non abbiamo tanto in comune. Io ho due figli maschi, sono molto presente nella loro quotidianità e ormai sono sposato con mia moglie da una vita. Per me interpretare questo ruolo è stato, in un certo senso, liberatorio perché si tratta di un uomo molto distante dalle mie abitudini. Insomma, una bella sfida».