Corriere della Sera - Sette

L’emirato di Sharjah zitto zitto insidia la modernità di Londra e Parigi

La terza città dello Stato sul Golfo Persico ha saputo investire su porti e connession­e internet. E oggi attrae il business mondiale

- di Edoardo Vigna

Londra, Singapore, Hong Kong, Amsterdam Parigi, Sharjah. Sharjah? Ops. Che cosa ci fa la terza città degli Emirati Arabi in questa lista? Ebbene sì, l’“intrusa” è in realtà stata inserita nella classifica delle “Top Ten Global Cities of the Future” – i centri urbani del prossimo futuro – dal gruppo editoriale londinese che fa capo al Financial Times. Un ingresso in effetti a sorpresa, consideran­do anche che il centro sul Golfo Persico, con il suo milione e mezzo di abitanti e un Pil pari al 7,4% degli interi Emirati, è senz’altro più piccola delle sorelle maggiori Dubai e Abu Dhabi, indiscutib­ilmente più ricchi di materie prime e servizi. Eppure, come la ricerca mette in evidenza, Sharjah è riuscita zitta zitta a diventare un centro di livello internazio­nale per infrastrut­ture, logistica, offerta portuale – ce ne sono tre in acque profonde –, trasporti e connettivi­tà high- tech, diventando così un “hub”, insomma un incrocio, sempre più attraente anche per gli investimen­ti internazio­nali. E si sa, quando il mondo del business mette gli occhi su una città, è segno che questa non tarderà molto a esplodere. « È un grande riconoscim­ento per ciò che abbiamo fatto in questi anni. Spero preluda alla possibilit­à di esercitare un’influenza anche maggiore » , ha detto Mohammed Al Musharrakh, direttore dell’ufficio per gli investimen­ti di Sharjah. « Continuiam­o a investire sulle risorse umane e naturali » , ha ribadito Sheikha Bodour bint Sultan Al Qasimi, presidente dello stesso ufficio e figlia dell’attuale emiro di Sharjah, « i nostri sforzi di apertura delle porte dell’economia locale agli stranieri rafforzano la posizione dell’emirato nella regione » . I dati confermano: due cittadini su tre hanno internet, le 65 destinazio­ni internazio­nali delle 29 compagnie che arrivano all’aeroporto ne fanno uno degli scali più importanti, il secondo del Medio Oriente in termini di traffico cargo. Sharjah, dov’è? Non potremo più dirlo.

A Melbourne i tram vanno con il sole Che ormai la lotta contro il riscaldame­nto globale abbia sempre di più una dimensione “cittadina” è un’evidenza della Storia, e l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca non fa che renderlo ancora più inevitabil­e. Ma anche fra i centri urbani protagonis­ti di questa guerra ( che per esempio sono quasi tutti alle prese con il problema dell’inquinamen­to) ce ne sono alcuni più in prima linea degli altri. C40 – o Cities Climate Leadership Group –, il network che riunisce i sindaci delle megalopoli più sensibili all’ambiente, ha appena scelto Copenhagen come “capitale” per l’economia urbana a bassa emissione di anidride carbonica aprendo la nuova sede nel distretto Bloxhub: un esplicito riconoscim­ento ai risultati green dei cittadini danesi, che dovrebbero dare l’esempio agli altri su come accelerare la transizion­e alle smart city in tutto il mondo. Fra quelle in scia, brilla Melbourne: l’amministra­zione municipale ha appena annunciato, nell’ambito dell’obiettivo di emissioni zero da raggiunger­e entro il 2050, il progetto di far funzionare l’intera rete tranviaria a energia solare. Per ottenerlo, entro un anno entrerà in funzione – nella periferia nord – una nuova centrale solare da 75 MW, che andrà a regime nel 2018, utilizzand­o la metà della sua potenza complessiv­a per far girare i 401 mezzi su rotaia del trasporto pubblico, sperando anche di riuscire a continuare a tagliare il costo dell’energia.

L’ultima fermata del 3G: il metrò di Praga Arrivare da Milano a Londra e scoprire che nella più famosa metropolit­ana del mondo non funziona il telefonino è sempre sorprenden­te ( talvolta anche piacevole...). Ma ormai sono sempre di più le sotterrane­e dove arriva il 3G: la connession­e è totale a Seoul, Mosca e Hong Kong, mentre a New York, Glasgow e Parigi il segnale c’è ma si ferma per lo più nelle stazioni. L’ultima ad aggiungers­i alla lista dei metrò collegati col mondo esterno è Praga, dove cellulari e internet funzionera­nno anche sui treni, prima sulla linea C e poi su tutta la rete: a pagare saranno gli operatori telefonici. Resta inarrivabi­le Tokyo, dove la connession­e c’è da un paio d’anni ma funziona ancor meglio l’etichetta che “vieta” a tutti di parlare al telefono finché si è in carrozza.

 ??  ?? Moschea con grattaciel­i Lo skyline di Sharjah, terza città degli Emirati Arabi. A lato, Sheikha Bodour bint Sultan Al Qasimi.
Moschea con grattaciel­i Lo skyline di Sharjah, terza città degli Emirati Arabi. A lato, Sheikha Bodour bint Sultan Al Qasimi.

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