Diritti Desiderabili
Scrive AnnaMaria Comito nel Manuale dei Diritti che l’art. 26 della Carta Ue, quello che ha come oggetto l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità dei cittadini disabili, non spiega la differenza tra riabilitazione e abilitazione come modello delle politiche di inclusione. Si tratta di un cambio di passo che si è finalmente realizzato, ( ecco la buona notizia!) la scorsa settimana, sul palco di Sanremo, attraverso l’esibizione dei Ladri di Carrozzelle e in particolar modo, tramite il successo della loro rivoluzionaria canzone ( che non era però quella cantata l’ 11 febbraio scorso) Malattia Pat, che recita: « Ma quanto bene fa, è un rimedio universale, guarisce da ogni male. Ma quanto bene fa, è la miglior medicina. Viva la patatina » . Perché accettare che persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, possano “accedere” al piacere dei sensi ( diritto conclamato per ognuno di noi) rappresenta ancora oggi una rivoluzione. Infatti il sesso, spesso omesso, come scriveva e filmava l’indimenticabile Enzo Aprea, gigantesco collega ( era un giornalista Rai) eroe della vita vera e condannato anche lui da una malattia invalidante, non è ambito di riflessione sui diritti ( scuola, lavoro) questi sì, riconosciuti ai diversamente abili. « La tesi è semplicissima e non va dimostrata, se vuoi una bella vita serve tanta patata » . Sappiamo bene che « da vicino nessuno è normale » come diceva Franco Basaglia parafrasando Caetano Veloso ( torniamo alla musica!), quindi solanum tuberosum per tutti!