Dolori addio
Al contrario, si rischia una ipertrofia che separa il muscolo dal tessuto mammario
Rassodare il seno con gli esercizi per i pettorali è una leggenda metropolitana. Una delle tante che tormentano signore e ragazze così preoccupate dall’aspetto estetico da credere a tutto. Come certi malati, felici di dar fiducia a un imbonitore che offre rimedi miracolosi. Non ne esistono, purtroppo. Né per la salute né per i presunti “inestetismi”. Che oggi sono tantissimi: la follia è che sono giudicati tali tutti i cambiamenti, compreso un seno che non punta, o non punta più, verso il cielo. A 30 anni si cerca la perfezione, a 40 si rifiutano i primi segni di cedimento, a 50 si tenta disperatamente di cancellarli. Si è pronti a parecchi sacrifici per illudersi di riavvolgere il nastro del tempo e tra le inevitabili delusioni alle quali si va incontro c’è quella dei pettorali. Siti di fitness fai- da- te raccontano che è utile spingere una contro l’altra le mani giunte, stringere il volante, oppure distruggersi di esercizi alla pectoral machine. Non è vero: il seno non tornerà quello dei 20 anni. La parte che vediamo è un insieme di adipe, tessuto connettivo e ghiandole. A volte anche silicone. Comunque sia, non c’è muscolo. Questo, il gran pettorale, è un’ampia fascia che sta dietro, che protegge tutto il petto e va a inserirsi sull’omero, partecipando assieme ad altri ai movimenti del braccio, del tronco, e di un’inspirazione profonda. Poi c’è il piccolo pettorale, più profondo, che collega la scapola a tre costole, è molto importante nella respirazione e per alcuni movimenti di spalla e scapola. Insomma, si tratta di muscoli che hanno funzioni molto importanti, ma non quella di rendere bello un seno. Se li alleniamo troppo, anzi, rischiamo un’ipertrofia che può causare la separazione del muscolo dal tessuto mammario. Avete presente certi culturisti scriteriati con un seno cadente? Ecco, probabilmente hanno esagerato con i pettorali. Inoltre, se non si allenano anche i muscoli antagonisti ( tra i quali gran dorsale e fasci inferiori del trapezio), si rischia una postura chiusa, quasi gobba, e qualche squilibrio. Gli allenamenti sono sempre un equilibrio delicato, non per nulla bisogna affidarsi a preparatori, trainer o fisioterapisti che sappiano dare istruzioni corrette. L’errore più comune è esagerare con esercizi a carico di un certo gruppo di muscoli, provocando accorciamenti, infiammazioni, problemi ai tendini o alle articolazioni e dolori.
La giusta postura. Tornando ai pettorali, il modo migliore per aiutare il seno non è allenarli in palestra, ma lavorare correttamente con l’esercizio e la postura. Spesso, chi ha un seno grosso tende a stare con le spalle curve, peggiorando le cose: se si sta chine in avanti, è ovvio, il peso è tutto a carico della pelle. I muscoli possono dare il loro sostegno soltanto con una postura eretta, con le spalle aperte. Dunque, chiedete semmai aiuto in palestra per migliorare la mobilizzazione scapolo- omerale, per potenziare i muscoli delle spalle, in particolare gli extrarotatori e, se il seno è abbondante, i muscoli della schiena, in particolare i dorsali e il trapezio. Così combatterete in modo corretto i temuti inestetismi e, cosa ben più importante, i dolori da allenamento sbagliato.