Corriere della Sera - Sette

LA CORPORAZIO­NE DI FRITOLERI E IL CASO DELLA PASTA SFOGLIA

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Le frittelle non hanno un inventore con tanto di nome e cognome, ma le ricerche storiche portano a una prima ricetta originale veneziana che risale alla seconda metà del Trecento e che è custodita tra i tesori della Biblioteca Casanatese dei Domenicani a Roma. In ogni caso, da secoli si rimanda soprattutt­o all’Opera di Scappi, che ha codificato appunto anche le frittelle alla veneziana, come si legge nella Storia del dessert del gastronomo americano Michael Krondl (ed. ital. Odoya 2012): «venivano realizzate frig- gendo in olio abbondante pepite di morbida pasta sfoglia al posto della normale pasta lievitata che si usa normalment­e oggi». Dal Rinascimen­to e da Venezia, “ea fritoa” ne ha fatta subito tanta di strada, al punto che già nel Seicento si parla di una corporazio­ne dei Fritoleri (la cui insegna del 1784 è al museo Correr), settanta “cuocitori e venditori” di frittelle che si erano divisi per bene il territorio e lo presidiava­no «con un pannolino sul davanti che s’assomiglia al grembial delle donne, che sembra venuto allora fuor dal bucato» (Pietro Gasparo Moro-Lin, Scene di Venezia, 1841).

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