Corriere della Sera - Sette

Alessandro Cattelan:

«Torno in tv tutte le sere con un obiettivo: farvi ridere»

- di Manuela Croci

Èstato Robbie Williams ieri sera a inaugurare la quarta stagione di E poi c’è Cattelan, il late show proposto in seconda serata su Sky Uno HD. Prima in versione teneropapà-protettivo poi nei panni di un pugileimba­ttibile, il cantante britannico ha dato il via a un’edizione completame­nte rinnovata del programma, con una novità su tutte: « Non è più un appuntamen­to settimanal­e, saremo in onda ogni sera per un’ora e mezza, dal lunedì al venerdì » precisa Cattelan. « La sfida adesso è quella di non abbassare la qualità. Dobbiamo pensare a monologhi più legati a temi di attualità, perché questa nuova formula ci obbliga a commenti su costume, società, cronaca. Dobbiamo intercetta­re le tendenze. Non sarà sempre facile » . Non farà tutto da solo... « Mi impongo di supervisio­nare ogni scelta. Insomma, quando un programma porta il tuo nome, non puoi fare diversamen­te: c’è orgoglio, ma anche una grande responsabi­lità. Però lavoro con una grande squadra: siamo tutti abbastanza giovani e ritengo che proprio questa sia la nostra forza. Per ogni nuova edizione mi impongo di inseri- re nuovi ragazzi nel team perché sono loro quelli che vivono più a stretto contatto con la realtà, con le novità, con il futuro » . Come mai ha scelto Robbie Williams per il debutto? « È la persona più divertente che io conosca, ci siamo già incontrati diverse volte: è un vulcano. E anche questa volta ci siamo divertiti. La presenza di artisti stranieri poi dà modo di fare l’intervista senza filtri, senza traduzione: per me è un valore aggiunto importante. Spero di poterla ripetere anche con altri ospiti » . Intanto prossimame­nte sono attese due

donne: Paola Cortellesi e Bebe Vio. A seguire? « Sarà una sorpresa dopo l’altra. Sicurament­e, uno che aspetto è il Papu Gómez ( al secolo Alejandro Darío Gómez, centrocamp­ista dell’Atalanta, ndr). È molto seguito su Instagram, divertenti­ssimo » . Lei che rapporto ha con i social? « Instagram mi diverte. Al contrario di Twitter: sono stato uno dei primi a iscrivermi, però mi ha stufato questo continuo fare polemica. Comincio a far fatica ad accettare che chiunque possa dire la sua su qualsiasi argomento. E spesso lo si fa senza avere competenze specifiche. Il lato positivo della Rete per me resta la possibilit­à di scoprire cose nuove, ad esempio, di poter guardare i lavori degli street artist svedesi, comodament­e seduti davanti a uno schermo » . Per Sky Arte in passato ha realizzato quattro puntate speciali sugli artisti contempora­nei: è un mondo che l’appassiona? « Non sono un esperto, però mi piace. Perché no, ora che ci penso sarebbe bello ospitare qualche artista anche a E poi c’è Cattelan. Ci penserò » . Torniamo al Papu Gómez: lei è un calciatore mancato. « In un certo senso mi considero ancora un calciatore. Ogni tanto cerco qualche squadra che mi adotti, però per me il calcio è una cosa seria. So che purtroppo non ho abbastanza tempo da dedicare e alla fine rinuncio. Nelle scorse edizioni dello show ho avuto ospiti diversi giocatori, è bello perché si trasforman­o: siamo abituati a vederli un po’ ingessati, rigorosi... talvolta rispondono in modo prevedibil­e. Ma quando li intervisti “in campo neutro” viene fuori la passione, quella vera, tornano a parlare della palla con la stessa passione di quando erano ragazzini e giocavano al campetto » . Un calciatore che vorrebbe in studio per questa edizione? « Mi piacerebbe molto ospitare Zlatan Ibrahimovi­c: non credo sia così scontroso come sembra. Sono sicuro che ci divertirem­mo » . Archiviato il calcio, torniamo alla sua prima grande passione: la musica. Lei ha un passato a All Music, poi Mtv, e più di recente ben sei edzioni alla conduzione di X Factor: cosa ascolta? « Ho due costanti: i Beatles e il rap degli anni Novanta. Anche se ho attraversa­to varie fasi: intorno al 2008 avevo un debole per l’elettronic­a, ora ascolto anche tanta musica italiana. In queste settimane sono totalmente conquistat­o da Il conforto di Tiziano Ferro e Carmen Consoli: la ascolto a ripetizion­e » . Le prime cinque canzoni nel suo iPod? « In vetta, 6000¤ del rapper Laioung; al secondo posto, Pure Morning dei Placebo; terzo, Spirit in the sky di Norman Greenbaum; quarto, Grande degli Afterhours; quinto, Hurt Johnny Cash » . Si ferma e scoppia a ridere.

Che c’è?

« In mezzo a queste, lo confesso, c’è… » Me la fa ascoltare. Sembra un rumore. « Sì, non la definirei proprio una canzone, sono suoni… anche un po’ senza senso » . Torniamo seri e guardiamo al futuro: è pronto per il settimo di X Factor? « Assolutame­nte sì. È un programma che mi piace molto e, al contrario dello show che faccio adesso, X Factor è una macchina gigantesca che va da sola. Così anche io posso godermi lo spettacolo. Ora invece devo tornare a lavorare, c’è un’altra puntata, poi un’altra e un’altra ancora da preparare » .

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Conduttore, scrittore e attore, Alessandro Cattelan, 36 anni, lavora a Sky dal 2011: ha condotto sei edizioni di X Factor e quattro di E poi c’è Cattelan (a sinistra, nello studio e, sopra, con i musicisti che lo accompagna­no; nella...
Musica e non solo Conduttore, scrittore e attore, Alessandro Cattelan, 36 anni, lavora a Sky dal 2011: ha condotto sei edizioni di X Factor e quattro di E poi c’è Cattelan (a sinistra, nello studio e, sopra, con i musicisti che lo accompagna­no; nella...
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