Vediamoci(in)chiaro
Little Big Show funziona per la sua curiosa spontaneità. È come con gli acquisti d’impulso: lo vedi e ti piace subito. La pulizia, l’ingenuità, la purezza – termine che oggi si usa poco – sono la quintessenza del programma e del perché guardarlo». Reduce dal successo delle due puntate di dicembre, Gerry Scotti torna con il suo Little Big Show in prima serata l’8 e il 15 marzo su Canale 5. Protagonisti, bambini tra i4 e i 12 anni, provenienti da ogni parte del mondo, dotati di un talento fuori dal comune nelle discipline più disparate – sport, arte, scienza e cultura. Il programma è un mix tra talent, talk e comedy show per bambini. Però non c’è giuria, non ci sono vincitori né vinti, né ansia da competizione. «Esatto. I bambini vengono a raccontarmi la loro grande passione: io mi limito a rispettare il loro entusiasmo. Avevo già lavorato con i piccoli, ma questo è un altro programma. Perciò ho imparato un nuovo registro, trovato una nuova chiave. Ora che l’operazione di scouting è finita posso dirlo: siamo stati attenti a tenere lontani genitori invadenti e bambini “telecomandati”, che recitavano a memoria. Ho scelto invece quelli spontanei e impacciati». Che cosa la diverte di questo show? «Il fatto che questi minuscoli esseri sappiano fare cose che io nemmeno riesco a concepire!». Quali saranno le novità di queste due puntate? «Ci sarà una continuità di fondo. Forse sono migliorato nell’avere a che fare con i bimbi. La parte nella quale chiacchieriamo sul divano prima delle esibizioni è spassosissima. Se sono stranieri, mi avvalgo di piccoli interpreti e lì, parlando lingue diverse, saltano fuori dei triangoli goldoniani. Non ho mai condotto un talk show con gli adulti, ma ce l’ho fatta con i piccoli!». E gli ospiti? «Gabriel Garko racconterà la sua grande passione da piccolo, i cavalli. Hulk invece sarà una sorpresa che non posso svelare». Progetti per il futuro? «Tra un mese ricomincio a registrare il preserale Caduta libera. Ho un altro paio di idee, ma per ora niente anticipazioni. Ma se mi chiedi di un sogno nel cassetto, confesso di essere un grande fan di documentari e divulgazione: dopo tanta tv in studio mi piacerebbe girare per il mondo in sella a una moto o in jeep e raccontare ciò che mi appassiona – i viaggi, il cibo naturalmente, la cultura e le persone».