Viaggio
Montagne ripide e nude, con caratteristici villaggi che sembrano un avanzo di Medioevo
Ad Al Aqr c’è un uomo che coltiva l’aglio. È l’unico abitante del paese. Strano destino per un posto il cui nome significa “incontro”. Siamo in Oman, tra le montagne di Al Jabal al Akhdar, una cinquantina di chilometri dalla costa e dalla capitale Muscat. Una terra piena di villaggi abbandonati; per raggiungerli non ci sono strade e l’acqua scarseggia perciò questi grumi di case sono un avanzo di Medioevo: muri di adobe, vecchie porte in legno di ginepro e in ferro battuto dipinte a tinte forti, qualche capra. Tutt’intorno montagne brulle, ripide, nude; un enorme pietraia ostile. Ep- pure, in arabo, Al Jabal al Akhdar significa “montagna verde”. Un nome giustificato a queste latitudini: qui piove tre volte di più che nella capitale e la fitta rete degli “aflaj”, gli stretti canali d’irrigazione scoperti costruiti a partire dal VI secolo in buona parte ancora in funzione e oggi Patrimonio Unesco, ha consentito la creazione di centinaia di terrazzamenti. Aggrappati ai fianchi impervi delle montagne sono minuscoli orti dove crescono aglio, patate, melograni, albicocche, pesche, rose, olivi. Qui, sull’altopiano di Saiq a duemila metri di quota, lo scorso novembre ha aperto l’Anantara al Jabal al Akhdar ( anantara. com, da 320 euro). A strapiombo su un canyon, la sua architettura è un omaggio, in versione contemporanea, alle fortezze omanite. Ha 82 camere e 33 ville, piscina panoramica, una spa thai, un ristorante arabo e uno italiano e una spettacolare terrazza panoramica, il Diana’s Point ( chiamata così in omaggio alla principessa Diana d’Inghilterra che, arrivata qui nel 1986, fu conquistata dalla superba vista). Prenotate una delle Bait Jabal Villas: hanno una piscina privata proprio sul ciglio del canyon. Queste eleganti ville mettono a disposizio-
ne dei loro ospiti curiosi e raffinati oggetti: album da disegno, carte da gioco decorate, libri illustrati, caftani dal taglio nordafricano, prodotti da bagno Amouage ( l’azienda locale che produce i profumi più lussuosi, e costosi, del pianeta). L’oggetto più insolito? Un cannocchiale per scrutare le montagne, le aquile in volo e la volta stellata. Dal resort si può raggiungere il Wadi An Nakhr, il Grand Canyon arabo, da attraversare in fuori strada sul letto asciutto del fiume o a mezza costa, seguendo la “passeggiata sulla terrazza” un sentiero lungo 4 km a 1.800 metri di quota ( omantourism. gov. om). Ai piedi del Jabal al Akhdar si allarga Nizwa, un tempo capitale dell’Oman, oggi celebre soprattutto per il suo forte, il monumento più visitato del Paese. Costruita a partire dalla metà del Seicento su strutture del XII secolo la fortezza è cinta da mura e si raccoglie attorno a una massiccia torre circolare alta una trentina di metri. All’interno, alcune sale ricostruiscono gli arredi dell’epoca mentre le ex prigioni ospitano una mostra sulla storia della città. Proprio accanto al forte si trova il suq, sottoposto di recente a un pesante restauro. Qui si possono trovare bei gioielli in argento e il khanjar, il prezioso pugnale cerimoniale dalla forma ricurva simbolo dell’Oman.