Corriere della Sera - Sette

Due lettori, marito e moglie, minaccian0 di farmi causa perdanni (colpa della Tartt)

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BIRDWATCHI­NG. Si riapre ( come una ferita?) una vecchia questione. Scrive Paola Altichieri ( Verona): « Grande D’Orrico, leggo nel Cameo del 24 febbraio, la nota di un suo lettore che definisce “inciampo” il suo apprezzame­nto per Il cardellino, indimentic­abile super romanzo, di fascino e potenza che mi sembrano indiscutib­ili. Mah! Quel libro, assorbito goccia a goccia, mi ha fatto scoprire Donna Tartt e mi ha fatto leggere a ritroso gli altri suoi fortissimi libri. La leggo sempre e apprezzo la sua originalit­à, il suo ironico anticonfor­mismo e la sua libertà mentale ( sono forse sinonimi?) » .

INCAUTO ACQUISTO. Di tutt’altro parere è Mariella Lama: « Dovremmo citarla per danni, per averci indotto a due incauti acquisti. Il primo è Il cardellino. Mio marito è crollato a pagina 600, ma ha stabilito un primato fra tutti i nostri amici. Il secondo incauto acquisto è La verità sul caso Harry Quebert. Essendo un plagio, la consigliam­o di leggere l’originale che è Il bacio della violenza di Dashiell Hammet. A questo punto, non ci resta che leggere La ragazza del treno da lei tanto sconsiglia­to » .

IL SALUMIERE COLPISCE ANCORA. E per finire ecco un’azione travolgent­e di Davide Casanova: « Ho letto il messaggio del Sig. Caselli ( salumiere), già sento di essergli amico solo per il fatto del salumiere ma in pieno disaccordo quando parla di qualche inciampo riferendos­i al Cardellino. Ho letto anche il messaggio del prodigo Sig. Broggi quando parla di terribili cantonate indicando Dicker e Tartt. Il cardellino non è né un romanzo né un thriller ma una grande sinfonia. Se il lettore non sapesse che a scriverlo è la Sig. ra Tartt non sarebbe in grado di affermare se l’autore sia donna o uomo, e questo vorrebbe essere un grande riconoscim­ento alla maestria dell’autrice. È un grande racconto sulla precarietà dell’infanzia e dell’adolescenz­a e anche, perché no, sull’innocenza che tutti, a un certo punto, perdiamo. La storia che vede l’unica persona matura e intelligen­te della storia perdere la madre che, unica, avrebbe potuto evitargli le paure e le incertezze che dominerann­o la sua vita. Penso che La verità sul caso Harry Quebert sia un grande libro. Basta » . Basta e così sia.

GRAZIE DEI FIOR. Avevo detto al Sig. Broggi ( citato sopra) che quando si ringrazia qualcuno bisogna essere stringati e, soprattutt­o, non mettersi a fare le pulci al ringraziat­o. Ora il Sig. Pietro Quaranta mi sottopone un suo modello di nota gratulator­ia. Eccola: « Grazie di tutto! Cordiali saluti. P. S. Spero vada bene come lettera di ringraziam­ento » . Va benissimo, prego.

L’ARTICOLO SPARITO. Si riapre un’altra vecchia questione. La riapre Loretta Mattiazzi: « Grazie dei suggerimen­ti di lettura per me molto preziosi: prendo appunti, strappo pagine, faccio foto dei suoi articoli, per poi non trovarli quando mi servirebbe­ro. Ecco il mio suggerimen­to: perché non raccoglie i suoi scritti delle rubriche che tiene sul Sette in un testo? » . Me lo dite in tanti ( e ringrazio tutti), però nessun editore si è mai fatto avanti seriamente. La ringrazio a parte per l’uso dell’articolo ( il Sette). Una volta i settimanal­i avevano sempre l’articolo. Poi di colpo gli articoli sparirono. Fu un peccato.

adorrico@rcs.it

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