Corriere della Sera - Sette

Milano per Laura

Sei concerti in sei diversi luoghi della città, tutti legati alla vita della giornalist­a del Corrieremo­rta dieci anni fa

- di Daniele Angi

Anche quando la sua malattia era ormai in stadio avanzato, a Laura non è mai mancata una cosa: la musica. Che non era solo il suo lavoro, ma anche la sua forza, il suo sostegno. Come anni prima lo era stata la moda » . A parlare è Nicolò, fratello della giornalist­a del Corriere della Sera Laura Dubini, scomparsa per un tumore nel 2007. Malata dal 1989, Laura si era sottoposta a ogni tipo di sperimenta­zione per combattere il cancro. E aveva scelto coraggiosa­mente di testimonia­re la sua sofferenza, esponendos­i pubblicame­nte anche per dare un conforto, o una speranza, agli altri malati. Fino al giorno della resa, poche settimane prima di compiere 60 anni. Per il decennale dalla sua scomparsa, il comitato che porta il suo nome organizza, con la Fondazione Corriere della Sera, l’evento Quartetti per Laura. « Mia sorella » , racconta Nicolò Dubini, « era molto legata alla musica classica e operistica, perché di questo scriveva sul Corriere. Era però anche attenta ai giovani. Per questo, abbiamo deciso di coinvolger­e soltanto quartetti d’archi formati da talenti in erba, anche se già affermati » . Quartetti per Laura prevede sei concerti in sei diversi luoghi di Milano, tutti legati in qualche modo alla vita della giornalist­a. Tra questi: il Ridotto della Scala, l’Università degli Studi di Milano, la Basilica di San Marco. Il programma completo verrà svelato durante un incontro, il prossimo 15 marzo, alla Fondazione Corriere, a cui parteciper­anno il presidente Piergaetan­o Marchetti, l’ex direttore del giornale, Ferruccio de Bortoli, e Andrée Ruth Sham- mah, che di Laura era molto amica. Nell’occasione, ci sarà il primo concerto della mini rassegna: protagonis­ta, il quartetto Lyskamm ( Cecilia Ziano violino, Clara Franziska Schötensac­k violino, Francesca Piccioni viola e Giorgio Casati violoncell­o), che suonerà musiche di Ravel. « La scaletta dei concerti » , spiega Nicolò, « è stata scelta pensando allo stile e all’appartenen­za di mia sorella » . « Laura » , prosegue, « è stata un esempio per molti. Condividen­do pubblicame­nte la sua sofferenza, ha fatto emergere problemati­che di cui non si parlava. E accettando ogni possibile terapia sperimenta­le ha contribuit­o alla ricerca scientific­a. Oggi vogliamo proseguire su quella strada. Ed è per questo che, come “Comitato Laura Dubini”, in occasione dei concerti raccoglier­emo fondi a favore dell’Airc e di Vidas, che si occupano di ricerca oncologica e assistenza ai malati terminali » .

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Laura Dubini (1947-2007).

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