Moda donna inverno 2017/2018
Tra social media e influencer internazionali, sfila la grande famiglia dei Dolce & Gabbana, un punto di svolta, la “realtà” sale in passerella
La vera sfida era riuscire, concretamente, a far dialogare il virtuale con la quotidianità. Sulla passerella dei Dolce & Gabbana, tra gli appuntamenti più attesi e ambiti dell’ultima fashion week milanese dedicata all’inverno al femminile 2017/ 2018, c’erano non solo oltre un centinaio tra modelle ( un bouquet di una decina), millennials, influencer e fan internazionali delle creazioni di Domenico e Stefano, c’erano milioni e milioni di persone. Erano i followers che quegli influencer seguono dagli smartphone accesi in ogni angolo del mondo, collegati quasi ininterrottamente su Instagram. I due creativi sono stati capaci di dar vita dopo la opulenta tre giorni milanese di gennaio dedicata alle loro Alte Artigianalità ( Alta Moda e Alta Sartoria sfilate nel Teatro alla Scala e nei suoi Laboratori Ansaldo), a una collezione scaturita da un guardaroba dalla ricchezza creativa pari a quella di re Mida: stimati 2500 pezzi. Ma non basta. Chi sfilava con nomi notissimi o solo noti, ma anche esponenti della più raffinata clientela della griffe, aveva scelto ciò che indossava. Sfilavano non solo le celebrità, ma gli amici e anche i figli, dai bimbi agli adolescenti. Una grande famiglia internazionale che poi si ritrova sui social media. I capi rispondevano al loro modo di essere. Ineccepibile la filosofia della collezione: si è parlato di un “nuovo Rinascimento”. A vedere i tessuti scelti, le
lavorazioni, i dettagli e i colori usati, ecco balzare agli occhi e alla mente dai protagonisti dei grandi teleri della Scuola veneziana, piuttosto che il mondo di Pisanello. Si potrebbe citare e citare... Ma nulla sa di antico. Tutto è contemporaneo, spumeggiante. Un fuoco d’artificio. Rispetto al passato quando l’affermazione della filosofia di una sfilata era in tutto il Sistema: esasperiamo i concetti negli abiti in passerella, poi la vita di tutti i giorni ( da cui spesso la moda trae ispirazione) li metabolizzerà col tempo, Domenico e Stefano hanno com- piuto il punto di svolta. La passerella e ciò che accade al suo esterno convivono serenamente, le finestre virtuali degli smartphone, parlano il linguaggio della quotidianità, poi rispecchiata nella scelta dell’abito. Non è certo un caso trovare applicata su una borsa la frase “All I need is love and wi- fi”: per vivere tanto amore e un collegamnto wi- fi. Se si volesse immaginare un riferimento per trasmettere le sensazioni provate dal pubblico presente, potrebbe essere solo l’energia che si percepisce nella platea di un teatro, da quello lirico a quello di Broadway o di prosa, quando sta per andare in scena un evento teatrale di quelli da annontare tra i Ricordi. Al di là dell’importanza di contenuti stilistici di molte passerelle della fashion week milanese, sulle passerelle è stato evidente che i simboli ( veri) di riferimento della nostra creatività stanno lavorando per creare la nuova estetica di questo Terzo Millennio in corso. La globalizzazione e i social media hanno dato vita a un dialogo senza confini tra mondi e personalità. La forza della nostra creatività italica sta proprio nel riuscire sempre a mantenere una unicità e originalità di stile e di inventiva come il Rinascimento ( anche nuovo) insegna.