Corriere della Sera - Sette

Cinema

Il festival italiano sarà l’occasione per rivedere i film ironici e amari del primo periodo, i suoi tre capolavori e le produzioni americane

- di Paolo Mereghetti e Claudio Carabba

Una piccola nazione come la Cecoslovac­chia, che è stata minacciata per tutta la sua vita da potenti vicini, non ha altri mezzi di sopravvive­nza che essere brillante, tirare avanti e mantenere il sense of humor » . Lo sosteneva Miloš Forman quando il suo Paese d’origine era ancora unito, ma anche dopo essersi scoperto “solo” un ceco ( era nato nel 1932 a Cáslav, vicino Praga) avendo ottenuto la cittadinan­za statuniten­se ( nel 1975) quello spirito nazionale non lo ha mai abbandonat­o. E pour cause, visto che la vita ha cominciato a metterlo alla prova a soli otto anni, quando i nazisti inviarono il padre a Buchenwald con l’accusa di cospirazio­ne e la madre a Auschwitz per antiche parentele ebraiche. Da dove nessuno dei due tornò. Bisognava avere una bella dose di determinaz­ione per superare quelle prove, ma evidenteme­nte a Forman non mancavano visto come ha reagito, con una carriera che ha fatto vincere ai suoi film 13 Oscar, tre Golden Globe, un Premio speciale della Giuria a Cannes, un Orso d’argento e uno d’oro ( alla carriera). Adesso è il Bergamo Film Meeting ( www. bergamofil­mmeeting. it) a offrire la possibilit­à di rivedere in un colpo solo tutti i suoi film ( che poi verranno proiettati in altre città italiane), compresi i primissimi titoli oggi praticamen­te invedibili, lu- minosi esempi di quel rinnovamen­to cinematogr­afico che andò sotto il nome di Nová Vlna (“nuova onda”) e che convinse anche un produttore come Carlo Ponti a investire su di lui. Sempre a Bergamo poi, ma al Teatro Donizetti, sarà possibile vedere fino al 19 marzo, i costumi che il premio Oscar Theodor Pišteck ( e la sartoria romana Tirelli) hanno ideato e realizzato per Amadeus e Valmont, due dei film più celebri di Forman. Forse oggi il suo nome non dice moltissimo alle generazion­i più giovani. Nel 2006 L’ultimo inquisitor­e ( su Goya) è stato un passo falso e poi, nel 2009, ha girato

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del Bergamo Film Meeting.
Nella storia Qui sopra, Amadeus (1984) e, in alto, Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975). Sotto, la locandina del Bergamo Film Meeting.

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