Corriere della Sera - Sette

Vediamoci(in)chiaro

- di Daniele Angi

Avete presente una festa delle Medie? Ecco, da noi il clima è quello lì, dominato dalla voglia di scherzare, ridere, giocare». Così Alvin descrive Bring the noise, il game show musicale di Italia 1, che a inizio maggio tornerà per cinque puntate. La prima edizione del programma, nel 2016, aveva realizzato il 13% di share sul target giovani 15-34 anni e una media di ascolti di oltre 1.300.000 spettatori. Merito di un ritmo serrato, dei divertenti giochi a cui venivano sottoposti gli ospiti e dell’atmosfera da villaggio vacanze che coinvolgev­a il pubblico. Alvin, qual è il segreto di questo successo?

« Bring the noise rende felici gli spettatori, li diverte, li fa sfogare. Ha una carica propulsiva pazzesca. E un pubblico trasversal­e: sicurament­e bambini e ragazzini, ma al mattino, in palestra, incontro anche un sacco di signore più anziane che mi chiedono quando torniamo in onda». Come si trova alla conduzione? «Prima avevo fatto esperienza in programmi musicali e per bambini, ma qui è tutto diverso. Lo stile è più pulito. Metto il mio entusiasmo al servizio del programma». In molti vedono somiglianz­e tra Bring the noise e Furore, appena tornato in onda su Rai 2. «Beh il genere è quello. Ma è difficile per me paragonarl­i: uno lo vedo dall’interno, l’altro da spettatore. Posso dire che noi puntiamo tutto su sentimento, gioia, divertimen­to». La formula delle nuove puntate sarà la stessa del passato: due squadre composte da quattro personaggi famosi si sfideranno in una serie di prove a sfondo musicale. Ma quali saranno le novità? «Abbiamo pensato a 140 diversi giochi, ma finora solo alcuni di questi sono entrati in scaletta. Ora ne introdurre­mo altri. Il mio preferito? Acquappell­a, che obbliga i concorrent­i a cantare con la faccia immersa in una bacinella piena d’acqua». Tra gli ospiti vip, chi l’ha sorpresa di più? «Il bello è che tutto si mettono in gioco, mostrano un lato goliardico, spesso inedito, di sé. Con Katia Follesa c’è stato un feeling particolar­e. Anna Tatangelo mi ha scritto entusiasta per quanto si è divertita».

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Alvin, pseudonimo di Alberto Bonato
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