Vediamoci(in)chiaro
Avete presente una festa delle Medie? Ecco, da noi il clima è quello lì, dominato dalla voglia di scherzare, ridere, giocare». Così Alvin descrive Bring the noise, il game show musicale di Italia 1, che a inizio maggio tornerà per cinque puntate. La prima edizione del programma, nel 2016, aveva realizzato il 13% di share sul target giovani 15-34 anni e una media di ascolti di oltre 1.300.000 spettatori. Merito di un ritmo serrato, dei divertenti giochi a cui venivano sottoposti gli ospiti e dell’atmosfera da villaggio vacanze che coinvolgeva il pubblico. Alvin, qual è il segreto di questo successo?
« Bring the noise rende felici gli spettatori, li diverte, li fa sfogare. Ha una carica propulsiva pazzesca. E un pubblico trasversale: sicuramente bambini e ragazzini, ma al mattino, in palestra, incontro anche un sacco di signore più anziane che mi chiedono quando torniamo in onda». Come si trova alla conduzione? «Prima avevo fatto esperienza in programmi musicali e per bambini, ma qui è tutto diverso. Lo stile è più pulito. Metto il mio entusiasmo al servizio del programma». In molti vedono somiglianze tra Bring the noise e Furore, appena tornato in onda su Rai 2. «Beh il genere è quello. Ma è difficile per me paragonarli: uno lo vedo dall’interno, l’altro da spettatore. Posso dire che noi puntiamo tutto su sentimento, gioia, divertimento». La formula delle nuove puntate sarà la stessa del passato: due squadre composte da quattro personaggi famosi si sfideranno in una serie di prove a sfondo musicale. Ma quali saranno le novità? «Abbiamo pensato a 140 diversi giochi, ma finora solo alcuni di questi sono entrati in scaletta. Ora ne introdurremo altri. Il mio preferito? Acquappella, che obbliga i concorrenti a cantare con la faccia immersa in una bacinella piena d’acqua». Tra gli ospiti vip, chi l’ha sorpresa di più? «Il bello è che tutto si mettono in gioco, mostrano un lato goliardico, spesso inedito, di sé. Con Katia Follesa c’è stato un feeling particolare. Anna Tatangelo mi ha scritto entusiasta per quanto si è divertita».