Corriere della Sera - Sette

Beatles, la ninna nanna di Pasotti I 10 brani che hanno segnato la sua vita

- di Severino Salvemini sevesalvem­ini@gmail.com

Tra i più apprezzati giovani attori italiani, capace di calarsi sempre nei panni di qualcuno diverso, Giorgio Pasotti ( 1973) nella sua prima stagione di vita ha compiuto una vera metamorfos­i. Portato a cinque anni dal padre in palestra a fare karate, si dedica dopo al kobudo e infine al wushu, arte marziale cinese. Finiti gli studi, va a Pechino per due lunghi anni per approfondi­re la conoscenza della disciplina sportiva nel suo luogo d’origine, con il desiderio di diventare medico sportivo. Casuale è l’incontro con il cinema: una società di produzione di Honk Kong Milestone lo sceglie per interpreta­re il ruolo di un giovane americano divenuto monaco nel tempio di Shaolin. Il primo film italiano è Piccoli Maestri di Daniele Lucchetti, con cui debutta a Venezia nel 1997, che lo fa conoscere come nuova promessa. Seguono alcune importanti opere di Gabriele Muccino: Ecco fatto, Come te nessuno mai e L’ultimo bacio. La serie televisiva Distretto di Polizia lo porta alla ribalta della popolarità nel ruolo dell’Ispettore Paolo Libero. Da lì il successo con molti lungometra­ggi di registi famosi, come Mario Monicelli ( Le rose del deserto) e Paolo Sorrentino ( La grande bellezza), spettacoli teatrali e fiction sul piccolo schermo. Recentemen­te passa dietro la macchina da presa con il film Io, Arlecchino, incentrato sulla maschera della commedia dell’arte famosa in tutto il mondo.

La prima canzone (come tutte quelle dei Beatles) è il brano col quale mio padre mi addormenta­va e col quale addormenta­vo mia figlia quando era piccola. Il resto della play list non è in ordine di importanza; sono tutti brani che amo profondame­nte, che hanno segnato la mia vita a più riprese. Ne rimangono fuori molte altre di altrettant­a bellezza e importanza, queste sono uscite così, di getto.

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