Un’arca in salotto e il vetro che si accende
Il successo del Salone è stato decretato dalle 300 mila persone che hanno affollato Milano e i vari luoghi, dalla fiera di Rho, a negozi e showroom oltre a tutti gli eventi in città e le migliaia d’immagini finite in internet e sui social. Lensvelt, con le sedie disegnate da Maarten Baas, ha vinto per la seconda volta consecutiva il Milano Design Award. Adesso che gli arredi sono a disposizione, si può sempre rifare un giro per scegliere il fior fiore. Nel nome dell’eccellenza italiana sono i “mobili” ideati e lavorati a mano da Giuseppe Rivadossi nel suo laboratorio di Nave, nel bresciano, sede di Habito. Difficile definirlo solo “artigiano” perché i suoi pezzi unici, alcuni monumentali, hanno tutte le caratteristiche della scultura (alla quale lui peraltro si dedica spesso scolpendo Madonne). La riconoscibilità del suo stile è data dallo scalpello che lascia evidente traccia nel legno, formando armonici solchi che confluiscono in righe (sopra, Arca). Nell’anno di Euroluce, Aldo Cibic ha ideato per Venini le lampade Lou in vetro di Murano, molto simili ai vasi veneziani rinascimentali, usati per il profumo. Realizzate in vetro opaco, anche da spente conferiscono all’oggetto estrema eleganza. Terminato l’evento massimo di aprile con il Salone, subito prende quota il Nomad di Montecarlo (dal 27 al 30/04). Dove, a Villa La Vigie, Nilufar espone pezzi vintage importanti.