Corriere della Sera - Sette

Il business dei test genetici

Un po’ di saliva e ti dirò se ti verrà l’Alzheimer o il Parkinson. Ma questo tipo di esami è utile solo in alcune precise condizioni

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Il mercato dei test genetici impazza. Su Internet si trova di tutto. Ma non solo su Internet. Ci sono strutture belle solide e visibili con i loro indirizzi non virtuali e i loro portoni prontissim­i ad accoglierv­i per farvi tutte le cose previsioni che volete e anche qualcuna che non immaginate. Eh sì, perché il marketing della precognizi­one del futuro basata sul Dna sta escogitand­o nuove strategie, passando disinvolta­mente dal serio al facetissim­o. Finora la via più battuta è stata quella del terrore: « Mandami un po’ della tua saliva raccolta e ti dirò se avrai l’Alzheimer, il Parkinson e così via » , così magari ti disperi per tempo. Peccato che la maggioranz­a della malattie di cui abbiamo comprensib­ilmente timore sia spesso sostenuta da più geni e sia influenzat­a dall’epigenetic­a, cioè da ciò che contribuis­ce a far “esprimere” i geni in questione, come per esempio l’alimentazi­one, l’ambiente in cui si vive eccetera. Può essere, poi, che qualche malattia seria sia davvero favorita da qualche gene in particolar­e ma spesso si tratta di forme familiari, a esordio precoce. Ci sono invece patologie, come il tumore al seno, il cui rischio, effettivam­ente, aumenta molto in presenza della mutazione di alcuni specifici geni. Ma, ancora, si tratta di casi in genere ben noti e studiati, per i quali è ovvio che sia più ragionevol­e rivolgersi al medico vero piuttosto che al dottor Google. Anche perché l’interpreta­zione di un test genetico non è così semplice come sembra: non si tratta, nella maggioranz­a dei casi, di un sì o di un no netti, ma piuttosto di una probabilit­à che va “pesata” alla luce di diverse consideraz­ioni. Non fa poca differenza, perché sapere che esiste la possibilit­à o meno di andare incontro a una certa malattia può indurre a prendere decisioni che non influenzan­o solo la propria vita ma anche quella di altre persone, come i familiari oppure la persona che si sta pensando di sposare. Altra variabile è l’attendibil­ità dei risultati: chi ci assicura che i test siano stati eseguiti in modo adeguato? Insomma ci sono un bel po’ di ragioni per andarci con i piedi di piombo e comunque, sempre “accompagna­ti” da uno specialist­a. Ma fin qui siamo nel noto. “Le magnifiche sorti e progressiv­e” del mercato dei test genetici riescono a esprimersi anche nel reciproco concettual­e del terrorismo a buon ( si fa per dire) mercato, e cioè nel banale a caro prezzo. Guardiamoc­i in giro e i nostri occhi facilmente potranno cadere su allettanti promesse, come la possibilit­à di sapere se diventerem­o calvi ( dedicato ai signori) o se avremo la cellulite ( preferibil­mente per signore). Diamine! E io che pensavo che per capire se avrei perso i capelli bastasse guardare il cranio lucido di papà o dei nonni, e , eventualme­nte, farmene una ragione! Che imprudente sono stato! Ad averlo saputo prima avrei potuto programmar­e un bel trapianto di capelli preventivo. E quanto alla cellulite? Chi oggi ha la fortuna si sapere già nella fanciullez­za se ne sarà soggetta può mettere in atto una dieta sana, fare dello sport o cose del genere, che mai e poi mai e per nessun altra ragione avrebbe giudicato utili. Non basta: altro test e, miracolo, si può sapere se si è destinati all’invecchiam­ento cutaneo: volete mettere avere per tempo la sicurezza che prima o poi ci verranno le rughe? Allora sì che si può elaborare una complessa strategia che prevede di non esagerare con l’esposizion­e al sole d’estate e magari usare una protezione alta se la pelle è molto chiara. Che cosa può oggi la scienza! A proposito: ma varrà anche per l’Acquario o solo per il Capricorno?

Chi ci assicura che gli esami siano eseguiti in modo adeguato? Meglio fare attenzione facendosi “accompagna­re” da uno specialist­a

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