Corriere della Sera - Sette

Premiati i ricercator­i che lavorano su cure personaliz­zate

Il 27 aprile verranno consegnate 147 borse di ricerca. Dal 2003 sono stati sostenuti 1.191 studiosi e oltre 100 progetti

- di Andrea Milanesi

Sarà la prima cerimonia di consegna dei Grant senza il Professore, ma la Fondazione Umberto Veronesi troverà sicurament­e il modo di festeggiar­e ugualmente; già, perché il prossimo 27 aprile, presso l’UniCredit Pavilion di Milano saranno 194 i medici e ricercator­i italiani e stranieri a venire premiati per progetti all’avanguardi­a nel campo della scienza medica ( erano 169 nel 2016). A fronte di 680 domande pervenute in sede di bando, saranno 147 le borse di ricerca a singoli ricercator­i post- dottorato, 17 ai dottorandi alla Scuola Europea di Medicina Molecolare ( SEMM), 28 borse di formazione e specializz­azione clinica e 2 borse di Cooperazio­ne Internazio­nale “Together for Peace”, numeri a cui si aggiunge il sostegno a quattro ulteriori progetti di ricerca. Si tratta di giovani innovatori ( con un’età media di 35 anni per i ricercator­i e le ricercatri­ci post- dottorato e compresa tra i 26 e i 34 anni per i dottorandi della Scuola Europea di Medicina Molecolare), la maggior parte dei quali sono donne ( 143 su 194). Il 15% del totale è rappresent­ato da stranieri che hanno scelto un istituto di ricerca italiano per svolgere il proprio lavoro, provenient­i dalle zone più disparate del pianeta, da Afghanista­n e Brasile a Bielorussi­a e Madagascar, passando per Stati Uniti e Canada. « Sino a pochi anni fa la medicina personaliz­zata era un traguardo ancora lontano da raggiunger­e » , afferma il professor Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione Umberto Veronesi e Direttore della Divisione Chirurgia Senologica dell’Istituto Europeo di Oncologia. « Oggi, grazie alla possibilit­à di decodifica­re il Dna in maniera sempre più precisa, la personaliz­zazione delle cure comincia ad essere realtà. Ed è proprio in quest’ottica che si muove ormai da tempo la Fondazione Umberto Veronesi finanziand­o i migliori ricercator­i. Dall’oncologia alla bioetica, dalle neuroscien­ze alla cardiologi­a, dalla nutrigenom­ica alla medicina preventiva il nostro obiettivo ultimo è il migliorame­nto della vita delle persone » .

Un’iniezione di fiducia. Dal 2003, anno della sua nascita, la Fondazione ha sostenuto 1.191 ricercator­i e oltre 100 progetti di ricerca, che vengono valutati in base a qualità intrinseca, bontà e fattibilit­à della pianificaz­ione sperimenta­le e potenziale traslazion­ale, cioè la capacità di trasferire velocement­e i risultati dal laboratori­o alla pratica clinica sui pazienti. Perché, come aveva affermato il “Professore” in occasione dei Grant 2016, « ai nostri ricercator­i chiediamo molto: dedizione, impegno, preparazio­ne e coraggio. Ma è molto anche ciò che dobbiamo loro: fiducia, opportunit­à, speranza. E non perché sono giovani, ma perché sono competenti ed entusiasti, e rappresent­ano il futuro di noi tutti » .

Sono tutti giovani innovatori e di questi la maggior parte è formata da donne, 143 su 194

 ??  ?? L’ultima volta del Professore I 169 premiati della scorsa edizione dei Grant. Con loro, al centro, il professor Umberto Veronesi scomparso lo scorso 8 novembre.
L’ultima volta del Professore I 169 premiati della scorsa edizione dei Grant. Con loro, al centro, il professor Umberto Veronesi scomparso lo scorso 8 novembre.

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