Sex & The Science
I RISCHI DELLE COPPIE PERFETTE
L’amore è cieco, anche troppo talvolta. Accade così che le coppie più felici siano quelle maggioramente a rischio, quando si tratta di comprendere le emozioni negative del partner. Perché si tende a sovrastimarne la sue capacità di reagire ai problemi o, detto altrimenti, di sottostimare le sue risposte nei momenti di crisi. Abituati a vedere la persona che amiamo come circonfusa da un alone di luce, non siamo più capaci di notarne le zone d’ombra. È il risultato di una ricerca condotta dalla Washington University di St. Louis, che si è soffermata in particolare su due diverse risposte che l’individuo adotta di fronte a un problema e che possono essere difficili da riconoscere. La prima è la “soppressio- ne espressiva”: si nascondono emozioni negative dietro un’apparente calma e un volto rilassato, il più delle volte per non preoccupare chi ci sta vicino. La seconda è il “riesame cognitivo”: si cambia punto di vista cercando anche un piccolo elemento positivo in una situazione negativa. Entrambe sono strategie comportamentali per dissimulare un disagio. Dalla ricerca è emerso che l’accuratezza nel riconoscere questo disagio del partner diminuisce man mano che cresce il giudizio positivo che noi diamo della nostra relazione. In particolare le donne tendono
a ritenere il partner in grado di gestire le crisi più di quanto non accada realmente. Succede così che una quotidianità positiva fa riconoscere in ritardo la presenza di eventuali problemi. L’uso eccessivo di “soppressioni espressive” e di “riesami cognitivi”, adottati per non far preoccupare il partner, possono risultate alla lunga deleteri per la stabilità di un rapporto. L’ottimismo a tutti i costi non paga e per le coppie, soprattutto le più affiatate, dovrebbe valere il finale “e vissero a lungo qualche volta infelici e qualche volta scontenti”.