Per una volta l’Italia è concorde Viva la mamma!
Avviso! La singolar tenzone di questa pagina è momentaneamente sospesa. Perché contro di Lei non c’è nessuno! Tutti a favore. Buona Festa della Mamma
Pro Federico Moccia
DA PICCOLO FESTEGGIAVO SOLO LA FESTA della mia, di mamma; oggi anche quella di mia mogliemadre e quella delle mie sorelle-madri: è come la festa della donna in una delle sue luci più belle, delicate a commoventi. Le madri hanno con i figli un rapporto esclusivo, che gli uomini possono solo osservare dall’esterno benché padri della stessa creatura. Le mamme italiane non sono più
stucchevoli come una volta, c’è stata un’evoluzione. Naturalmente nel bene e nel male. Alcune donne si distaccano quasi professionalmente dalla gestione del bambino, consegnandolo a una tata che lo cresce: inutile sorprendersi che il figlio chiami poi mamma l’altra persona e non loro. C’è un equilibro da mantenere nel compito materno e paterno. Mamma Luciana non è stata apprensiva. Quando andai militare ero l’unico ad apprezzare la mensa: mi sembrava che il cibo fosse buonissimo, dato che spesso a casa mangiavo carne e tonno in scatola. Mia madre preparava manicaretti solo quando ne aveva voglia, così dovevo arrangiarmi. Non si è mai riconosciuta nella mammacuoca. Aveva il suo giro di amiche e i suoi interessi, noi non dovevamo essere mammodipendenti. Non mi piace quando si riversano troppe attenzioni sui figli: il bambino si crogiola in questa comodità, e non tirerà fuori le sue qualità migliori. Per la Festa della Mamma le regalo sempre fiori: quel giorno ovunque io sia lei riceve un bellissimo mazzo accompagnato da un bigliettino con disegnato un cuore.
Pro Christof I nnerhofer
UN GIORNO SUPERBELLO! Mi ricordo benissimo di quando alle elementari ci facevano preparare il regalo per la Festa della Mamma. Non vedevo l’ora che arrivasse quel momento: la domenica mattina entravo trionfante in camera sua con il mio dono. Non posso dimenticare quanto mamma Maria si sia sacrificata per farmi sciare, lavorando di notte in panetteria. Quando non riesco a fermarmi a casa per questa festa, le faccio arrivare dei fiori con un biglietto di ringraziamento per tutto quello che ha fatto per me, non solo in passato ma anche ora. Mia madre non è né sentimentale né severa, è un bel mix. Certo, un giorno di festa non basta a rendere onore a questa figura così importante nella vita di una persona. Bisogna ricordarsene tutti i giorni. Negli ultimi anni ho imparato una cosa molto importante: considerare come una priorità le relazioni affettive. Altrimenti gli amici o i genitori rischiano di passare in secondo piano su tutto, se consideriamo che, tanto, loro per noi ci sono sempre: non è così. Quando sono a casa vado volentieri a trovare nonna e mamma, e le porto anche a passeggio. Spesso metto foto e filmati sui social. Mia madre è sempre disponibile, pronta ad occuparsi di tutto (nipotini, cani, giardino...): caratteristica che però può diventare un difetto. Per questo ogni tanto le dico: «Goditi un po’ la vita» Da lei ho preso l’attivismo. Papà è il re dell’orto, la mamma invece eccelle in cucina: spesso mi prepara canederli e strudel di mele, i miei piatti preferiti.
A sinistra, Federico Moccia, 53 anni, scrittore. È appena uscito il suo libro Tre volte te (casa editrice Nord). A destra, Christof Innerhofer, 32 anni, campione del mondo di sci nella specialità supergigante