Corriere della Sera - Sette

VIAGGIO AL CENTRO DEL MARE

Sette giorni nel Mediterran­eo. Partenza da Genova, destinazio­ne le isole della Spagna. Il critico musicale, invitato a presentare il suo nuovo libro, racconta la vita di bordo (molto diversa da quella di questi scatti) fra croceristi d’ogni provenienz­a al

- DI MARIO LUZZATTO FEGIZ FOTO DI LBERTO ERNASCONI

LA PUBBLICITÀ PROMETTEVA: «In crociera come una volta». Sulla copertina del dépliant, una coppia attempata ma ancora piacente, con dietro lo sfondo di mare e cielo azzurro. Lì in piedi, sul ponte di una nave. Una nave a forma di nave e non di condominio: piscina simbolica con jacuzzi e sdraio a poppa, pomposamen­te chiamata“ponte Lido”. Niente slot machine,ma giochi e ginnastica, dalla tombola all’arte di disporre la frutta. L’Ippolita di San Fruttuoso – Ippolita Viacava, 59 anni – ha vinto la crociera a un torneo di burraco («prima fra 35 tavoli») e ha deciso di portare con sé il marito Mario Scevola anche lui di San Fruttuoso, pescatore in pensione, 71 anni. Sposati informalme­nte il 5 ottobre in spiaggia a Camogli tra figli e nipotini. Lui e lei, taglie forti, sono una coppia perfetta. Quand’è a casa sua, l’Ippolita scende ogni mattina a pescare col bolentino e guai a chi si lega alla sua boa, specie se subacquei col fucile.

MARTEDÌ. Alle 14 la stazione marittima di Genova è deserta. Ma i posteggi esauriti. La Ocean Majesty salpa verso le 16. Direzione, Barcellona. La piscina viene vuotata. Al minimo beccheggio manda fuori ondate tipo Vajont. La signora Vacchino di Sanremo, sorella dello storico proprietar­io dell’Ariston, sede del Festival di Sanremo, riceve una foto scattata da Arma di Taggia in cui la nostra nave è un puntino in mezzo al mare. Tecnologia commovente. Il risveglio, gli annunci e molto altro sono curati dal capo dell’animazione Enrico Longo Doria, annunciato­re e presentato­re in pensione. Prevalente­mente usato da Raiuno per le letture della messa domenicale. La sua vera età è un segreto ben custodito, ma siamo nell’area degli Ottanta. I suoi annunci sono preceduti da uno stormir di gabbiani. E si chiudono con il pensiero del giorno del tipo: «Dimmi con chi vai e ti dirò se vengo».

MERCOLEDÌ. Tempo variabile. La componente cibaria è molto curata, servita al ponte piscina, e, per la cena, nel salone tutto stucchi e lampadari. Oltre ai tre pasti principali ci sono il tè con i pasticcini alle 16.15 e lo spuntino di mezzanotte (a rotazione

pollo fritto, pizza, involtini primavera). Indipenden­temente dallo stato del mare. L’equipaggio è composito. Ufficiali greci a cominciare dal comandante, personale filippino, qualche russo, orchestra ungherese composta da due fiati, batteria, piano elettrico. Niente cantante, solo musica strumental­e. Repertorio quasi tutto di 50 anni fa. Canzoni come una volta. Scopro fra gli spartiti Chitarra Romana (Cherubini/Di Lazzaro). Chiedo di provare a eseguire Caruso di Lucio Dalla. Fingono di non capire.

MERCOLEDÌ, ore 15: arrivo a Barcellona. Gotico catalano. Guide perfette. Escursione in città, dove è forte il culto di Sant’Eulalia, martirizza­ta a soli 13 anni. Nel chiostro accanto al Duomo, 13 oche, destinate a morire di vecchiaia e non in pentola (come il Funky Gallo di Zucchero), ricordano l’età di Sant’Eulalia. Alla sera, per i più resistenti, spettacolo di Flamenco. Tavolinett­o con drink e flamenco d’allevament­o. Conosco varie coppie.Vincenzo Grippa di Napoli, 60 anni, pensionato impiegato alla biblioteca di Brugherio, e il suo compagno Arturo Persico, 59 anni da Trezzo d’Adda, parrucchie­re per signora e in passato modello. Poi Pietro Lorenzo Vallauri, 78 anni, di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), metalmecca­nico in pensione, con la moglie Luciana Avena, 69 anni, casalinga. GIOVEDÌ. Sveglia con notizie interessan­ti: il signor Giorgio Raviolo, ospite numero 148, ha vinto un pre-

“Bella nave che vai sul mare, quante cose puoi portare?” “Posso portare mille persone, cento sacchi di carbone, tre scialuppe ed una l ancia e un capitano con l a pancia. Corro i n men che non ti dico dalla Cina a Portorico…” Gianni Rodari ( Bella nave - Filastrocc­he lunghe e corte, 1981)

mio. Il primo passeggero imbarcato invece si chiama Giordano Dondi. A sera vengo invitato con mia moglie al tavolo del comandante. Presente anche l’armatore e gran capo della Giver Viaggi (famosa per le crociere fluviali nel Nord Europa), dottor Giorgio Lombardo. Nonostante la raccomanda­zione di vestirsi eleganti sono l’unico in smoking. A tavola il capitano è taciturno. Una signora di Trieste, che fa la tour operator, gli chiede in quali mari preferisce navigare. Il capitano risponde: «I Caraibi». «Perché?», insiste lei. «Per varie ragioni», taglia corto lui.

VENERDÌ: navigazion­e verso Malaga. Il tempo peggiora. All’alba vento e pioggia. Una parte della comitiva decide per l’escursione a Granada. Dista

120 chilometri. Che non passano mai per colpa di Pedro, una guida che racconta un sacco di scemenze scontate. Intorno alla cattedrale perdiamo due signore. Pedro fa di tutto per seminare il gruppo. La pioggia non dà tregua. La visita all’Alhambra non è possibile: posti esauriti. Ritardatar­i che avevano già prenotato la visita vengono lasciati fuori. Ci accontenti­amo di ammirarla da un“mirador”(belvedere). Una signora anziana piange dalla stanchezza. Si decide di mandarla in taxi al ristorante, debitament­e scortata. Del ristorante la guida Pedro conosce il nome, ma non l’indirizzo. Come in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, il gruppo di assottigli­a. Poi, grazie a San Ritrovado, patrono degli escursioni­sti intruppati, il gruppo recupera le pecorelle smarrite. Nuvole basse impediscon­o la vista della Sierra Nevada dall’autostrada. Su Malaga infuria la tempesta, vento a 50 nodi, onde di tre metri. Saggiament­e il capitano decide di non partire e di passare la notte nel porto di Malaga. All’alba di sabato è previsto un migliorame­nto. Si decide di saltare lo scalo a Ibiza e puntare direttamen­te sull’isola di Maiorca. Partenza la mattina alle 8.

DOMENICA. Arrivo a Palma. Maiorca è grandissim­a, abitatissi­ma, supercostr­uita. Momento topico della giornata: la visita alle Grotte del Drago in località Porto Cristo. Stupende. Battono quelle di Postumia, la Grotta Gigante di Trieste, quelle di Is Zuddas in Sardegna e perfino quelle di Castellana. Al fondo un immenso anfiteatro con vista sul grande lago sotterrane­o. In 500, seduti, assistiamo a un’americanat­a da manuale: tre barche illuminate procedono sul laghetto spandendo musica classica (registrata) con orchestral­i meccanici a batteria. Gran finale nelle viscere della terra con la

Barcarola di Offenbach. Usciti all’aperto paella in un ristorante delle vicinanze. Tutti la fotografan­o. È lei la star. Alla sera, messa nel duomo di Palma: organo, canti e altare stranissim­o curato da Salvador Dalí. La mattina dopo, arrivo a Minorca. Port Mahón è un fiordo di rara bellezza, con isolotti, monasteri, fortificaz­ioni e tantissimi posti barca. Il giro dell’isola è fantastico. Ci sono finti villaggi di pescatori tutti color calce, stile Santorini in Grecia. Poi nella notte tra lunedì e martedì si balla come matti, qualcuno cade. Metà nave è in cabina a vomitare. Alle nove del mattino il mare è calmo. Si vedono le Alpi Marittime innevate.

EPILOGO-VERITÀ: sono salito su questa nave a scrocco con mia moglie. Ho presentato un assaggio del mio spettacolo Io odio i talent show e il libro Troppe zeta nel cognome. Il gran capo di Giver Viaggi si è divertito e mi ha fatto omaggio delle escursioni e di tutto il resto. Mi sembra che tutto abbia funzionato bene e che gli anziani abbiano apprezzato. Ma anche se non fosse così avrei scritto uguale. Noi giornalist­i viaggiamo spesso a scrocco, ma non mettiamo mai l’avvertenza che avete appena letto.

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AVANTI, C’È POSTO! Voi a che piano del condominio state?
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PAROLA D’ORDINE: RELAX Va bene giocare a golf, ma lo sport preferito resta forchetta e coltello
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PRESTO, MAMMA! Siamo in coda per la foto ricordo con Re Julien
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Le foto di questo servizio non sono state scattate sulla nave dove si è svolta la crociera raccontata dall’autore del testo. Si tratta invece della Harmony of the Seas, ammiraglia di Royal Caribbean in navigazion­e nell’Oceano Atlantico
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Le foto in alto e a sinistra sono state scattate sulla Harmony of the Seas, ammiraglia di Royal Caribbean. Sotto, l’autore del pezzo insieme al comandante della nave Ocean Majesty di Giver Viaggi
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