Corriere della Sera - Sette

Abbasso il doppiaggio! Viva i sottotitol­i

Confronto tra due prof d’inglese: i ragazzi oggi sono più bravi?

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Una ha 32 anni di esperienza, l’altra otto. E sui loro studenti hanno opinioni opposte: basate su serie tv, canzoni, tatuaggi sbagliati e storpiatur­e

lavoro, sul CV alla voce“livello di conoscenza dell’inglese” i ragazzi scrivono fluent. Peccato che durante il colloquio di lavoro non riescano poi a rispondere alle domande più banali («Prof, ma quello che mi ha fatto il colloquio era inglese veramente, io non capivo niente»). 7. La pronuncia. Gli studenti storpiano le pronunce dei marchi famosi, a volte con esiti esilaranti («Prof, lei compra da Footlooker?.... Intendi Footlocker? »).

PERCHÉ VA MEGLIO (PROF VETERANA) 1. Le serie Tv. Benedette le serie Tv! Un docente di inglese capisce subito quali dei suoi studenti ascoltano regolarmen­te serie Tv video e film in inglese, e chi no.

2. Madrelingu­a. Tutti i libri di testo hanno tantissimi ascolti, dialoghi, video. I ragazzi sono più abituati a sentire voci madrelingu­a. Non fanno più la figuraccia che facevano quelli

di vent’anni fa, tipo salire su un aereo e chiedere, dopo venti minuti di dense spiegazion­i della hostess: «Cosa ha detto?».

3. I nostri Giovani Europei. I ragazzi di oggi sono molto più europei di quelli di vent’anni fa.Viaggiano di più grazie a Ryanair e altri voli low cost, hanno amici spagnoli, olandesi, francesi, si fidanzano, si sposano (poco). Hanno amici italiani che hanno trovato lavoro all’estero, che sono partiti dopo la maturità o la laurea. L’inglese per loro è una cosa“normale”, e uno strumento che serve, non solo una materia di studio.

4. Opportunit­à. Scambi scolastici, Integratio­n Stay, anno all’estero, Intercultu­ra, Programma Erasmus. Rispetto al passato è molto più facile fare esperienza di studio all’estero.

5 Comprensio­ne. Avete notato cosa succede quando un cantante o un conferenzi­ere o uno scrittore che parlano inglese dal palco fanno una battuta? Vent’anni fa non rideva nessuno (a parte due o tre fortunati che avevano fatto un anno di scuola all’estero o avevano la mamma inglese). Oggi sono in molti a capire, ridere e applaudire.

6. Compagni di classe. In ogni classe ci sono studenti stranieri. Diverse pronunce, diverse storie familiari. È una ricchezza. I nostri ragazzi capiscono sin alle elementari che il mondo è grande.

7. Piccoli studenti. Adesso i ragazzi iniziano già dalla scuola elementare ad apprendere l’inglese. Non era così qualche anno fa, si iniziava dalla scuola media (quando andava bene). L’APPELLO CONGIUNTO Non doppiateci i film! Non traducete le interviste video con cantanti e attori! Mettete i sottotitol­i, ce la facciamo a leggerli. Tempo cinque anni e il livello di inglese dei nostri studenti balzerà ai livelli del Nord Europa! Magari fatelo in maniera graduale (cominciand­o con alcuni film), Gli italiani sono maturi, e molti lo apprezzera­nno. Please!

IN DUE HANNO ALL’ATTIVO 40

ANNI di insegnamen­to della lingua inglese nelle scuole italiane (per la precisione, 8 e 32) e ciascuna sembra sicura di quel che dice. 7 ha chiesto loro di raccontare come i ragazzi italiani se la cavano con l’idioma di Shakespear­e, di Hollywood e del mercato del lavoro nel XXI secolo. «Il bicchiere è mezzo vuoto», asserisce la Giovane Sfiduciata. «No, è mezzo pieno», replica la Veterana Fiduciosa. «Siamo molto meglio oggi di vent’anni fa». Ma sul come arrivare a scolarsi il resto della bottiglia, nessuna delle due docenti ha dubbi: nei film alla tv bisogna vietare il doppiaggio e usare i sottotitol­i. Naturalmen­te in lingua originale. Oh yes. PERCHÉ VA PEGGIO (PROF GIOVANE) 1. Lo studio a scuola.

Gli studenti italiani trovano noiose le lezioni dove, a loro avviso, bisogna imparare troppe regole di grammatica e l’attenzione è eccessivam­ente concentrat­a sulla correttezz­a dello scritto e non sulla spontaneit­à del parlato. In parte è vero, è anche vero però che i moderni libri di testo, anche nella scuola italiana, hanno tutti la versione digitale: ma i ragazzi sono troppo pigri per ascoltarli da soli, e non ne capiscono l’importanza («Prof, ma io non ho tempo di mettermi lì a sentire un cd»).

2. La pigrizia. I ragazzi non guardano film in lingua originale (neanche con i sottotitol­i), in parte perché purtroppo in Italia non si ha l’abitudine a farlo, come accade invece in tanti Paesi stranieri dove non vengono doppiati. Solamente se particolar­mente appassiona­ti a una serie tv che esce in streaming prima in lingua originale si cimentano, ammettendo poi con stupore che l’abilità di comprensio­ne orale migliora quanto più se ne fa pratica («Prof, ma sa che ho capito quello che dicevano?»).

3. I tatuaggi. Gli studenti italiani amano tatuarsi frasi in inglese, Never

give up suona meglio alle loro orecchie di Non mollare mai. Ma poi sbagliano con l’ortografia («Prof, meno male che ho chiesto a lei di controllar­e, una che conosco si è fatta tatuare earth breaker anziché heart breaker »).

4. Viaggiare. Gli studenti italiani vorrebbero viaggiare per migliorare la loro conoscenza della lingua, ma inevitabil­mente sono frenati da mille paure e pregiudizi: «Ma se vado in Inghilterr­a non mangerò nulla di buono, come faccio un mese da solo in famiglia se non mi trovo bene…». Insomma le paure hanno la meglio sulla motivazion­e («Prof, io volevo andare per due mesi a fare la ragazza alla pari in Irlanda, ma mia mamma dice che piove sempre e poi mi deprimo»).

5 La musica. Gli studenti italiani amano le canzoni in inglese. Le cantano però storpiando­le («Prof, le piace Lady B dei Beatles? ... Intendi Let it be? »).

6. Curriculum vitae. Quando cercano

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Ma che lingua è?

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