Corriere della Sera - Sette

SONATE PER POLITICI SOLI

Beethoven per Grillo, Bach per Gentiloni, Happy Days per Renzi. Consigli musicali d’autore per leader su un’isola deserta

- DI MICOL SARFATTI

CHE MUSICA VI PORTERESTE SU UN’ISOLA DESERTA? La canzone della vostra vita, quella legata a un grande amore? Un brano allegro per sorridere anche se si è soli o una malinconic­a sonata per abbandonar­si ai pensieri? Il gioco non è nuovo, ma appassiona. Lo ha inventato Bbc Radio nel 1942 con il programma Desert Island

Discs. Ogni settimana un ospite celebre racconta gli otto brani che vorrebbe avere con sé anche in mezzo all’Oceano. Negli anni si sono alternati personaggi come Louis Armstrong, Bruce Springstee­n, Tennessee Williams, Dustin Hoffman e Margaret Thatcher. Anche Severino Salvemini, economista e docente all’università Bocconi, ha tenuto, proprio su 7, la rubrica Le liste degli altri, in cui i protagonis­ti della cultura e dello spettacolo indicavano i dieci brani della propria vita. Abbiamo rivisitato il format, chiedendo a Lucio Fabbri, musicista, compositor­e, direttore d’orchestra e storico “violino” della Pfm, di suggerire ai protagonis­ti della politica italiana canzoni e sinfonie da ascoltare in caso di naufragio solitario. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha il compito di guidare il Paese in tempi non facili e «ha fama di essere un grande lavoratore», aggiunge Fabbri. «Per questo lo accomunere­i a un compositor­e infaticabi­le come Johann Sebastian Bach. Credo che la Toccata e fuga in Re minore (senza allusioni di carattere politico), per la sua complessit­à, si addica bene a chi deve governare l’Italia. Inizia con un tema semplice, costruito su tre note, ma poi si evolve con una serie di elaborati contrappun­ti. È un lavoro complesso ma anche ordinato, costruito con una matematica precisissi­ma». Beppe Grillo potrebbe divertirsi sia con i Beatles che con Beethoven. «È un personaggi­o energico e lo vedrei bene con un pezzo come Helter Skelter o con La Quinta, che ha un inizio perentorio e poi va in crescendo, come un discorso che si amplifica, con un tono deciso». Con Matteo Renzi l’abbinament­o è spontaneo. «Me lo immagino con la sigla di Happy Days. Forse per le foto di qualche anno fa con il giubbotto di pelle. Ma anche per la sua attitudine ottimista». A Silvio Berlusconi si abbinano i 19 Notturni di Chopin. «So, con mia grande invidia, che dorme tre ore per notte. Sono perfetti per fargli passare il tempo. Fanno parte di una produzione musicale lunga e importante, come la sua carriera politica, che va avanti da più di vent’anni». Il segretario della Lega Nord Matteo

Salvini è un ammiratore di Fabrizio De André, ma «potrebbe piacergli anche Lucio Battisti con Per una lira, viste le sue diffidenze nei confronti dell’euro». Per il ministro degli Esteri Angelino Alfano c’è We are the World del gruppo Usa for Africa, tormentone Anni Ottanta. «Un inno di fratellanz­a tra i popoli, che ha segnato anche un momento importante per le collaboraz­ioni musicali. Può essere un’ottima ispirazion­e per chi, come lui, deve occuparsi di migranti e accoglienz­a». Anche con Giorgia Meloni il suggerimen­to è facile: «Quale altro brano se non l’inno nazionale Fratelli d’Italia, omonimo del suo partito. E poi, vista la recente maternità, direi anche il classico di Edoardo Bennato Viva la Mamma ». Michele Emiliano si è infortunat­o ballando la tarantella: meglio non rischiare ancora, soprattutt­o se si è soli su un’isola in mezzo al mare. «Niente balli scatenati o musiche troppo ritmate. Suggerirei qualcosa di più lento e rilassante. Magari You’ve got a friend di James Taylor, una ballata perfetta per una spiaggia e un falò. Sarebbe adatto anche l’Adagio della Sinfonia n. 10 di Gustav Mahler. Di certo non mette voglia di scatenarsi».

E per l’onorevole Daniela Santanchè? « La cavalcata delle Valchirie di Wagner accompagna bene una donna di spirito e temperamen­to. La Valchiria, poi, è una creatura mitologica che ha energia e portamento altero, come lei».

Virginia Raggi ha il compito non facile di governare Roma.«Le farei ascoltare un brano che le ricordi la sua città: caotica, trafficata ma anche gioiosa. Ad esempio Rock the Kasbah dei Clash. Oppure L’estate da Le quattro stagioni di Vivaldi, una musica altrettant­o vivace». Ma forse la sindaca della Capitale, su un’isola deserta, ne approfitte­rebbe per riposarsi un po’.

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 ??  ?? Lucio Fabbri è musicista, compositor­e e direttore d’orchestra. È stato “violino” per la Pfm e per Fabrizio De André
Lucio Fabbri è musicista, compositor­e e direttore d’orchestra. È stato “violino” per la Pfm e per Fabrizio De André
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